Massimo Vietri ospite del Tè letterario: in musica la mia militanza in difesa della terra irpina

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E’ nel legame forte con la terra irpina la cifra distintiva della musica di Massimo Vietri, ospite del terzo appuntamento del Tè letterario, promosso da InfoIrpinia e curato da Federico Curci, tenutosi all’Angolo delle storie. Un confronto a tutto campo, moderato da Marika Borrelli e introdotto dal presidente di InfoIrpinia Francesco Celli. Ed è un viaggio tra canti e parole quello che consegna l’artista, in cui si mescolano ricordi personali, aneddoti legati alla memoria della città e dell’Irpinia, sogni e aspirazioni di una comunità. Dal rimpianto per non aver continuato a studiare musica alla passione per il calcio, “tanto da essere ribattezzato Schuster, calciatore tedesco un po’ ribelle” alla scoperta delle sonorità di Pino Daniele “Mi colpiva la sua capacità di fondere musica e parole, di contaminare blues, sonorità della tradizione e mondo latino. Ho capito presto che quel mondo mediterraneo mi apparteneva”. Un itinerario, consegnato dalla sua chitarra, accompagnato da Gabriel Ambrosone, che attravera la storia di Avellino, dalla canzone dedicata a Maria de Cardona, capace di governare la città in maniera illuminata “pensava all’arte e insieme alla gente” a personaggi come Mariniello, diventato un simbolo della città con il suo essere indifeso e spesso oggetto di scherno fino al progetto Terrafuoco “una rassegna che abbiamo realizzato al centro storico per 11 anni insieme al maestro Spiniello, partendo dalla tradizione dei focaroni. Nasce così l’omonima canzone e il progetto dei Lumanera che sta proprio per focarone, così si indicava il falò a Capocastello”. E’ Marika Borrelli a sottolineare come Vietri tragga ispirazione da tutto ciò che appartiene al quotidiano, nel segno di un folclore tutto irpino. Da “irpinia mon amour” a “A nonna mia”, figura che ha segnato con forza la storia della famiglia grazie al proprio coraggio “Ci ha insegnato ad apprezzare le piccole cose” fino a “Carne e macello” che si fa testimonianza della sua scelta di militanza “Combattiamo in difesa di un territorio troppo spesso violentato, dalla minaccia delle discariche alle pale eoliche, in una città che sembra adda solo ballà ma in cui i diritti non sono garantiti”. Un percorso che si concretizza nel primo album da solista con il progetto “Schuster” “che racconta questo ragazzo cresciuto per le strade di Avellino. Un progetto che nasce dalla collaborazione con i miei musicisti” in cui si fondono cantate  in dialetto molto diverse tra loro, ora con la chitarra, ora con il pianoforte. Sarà presentato mercoledì 6 dicembre al Polo giovani, alle 20.