Maturità, Caproni divide gli studenti

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Tracce belle e attuali ma inaspettate. Così gli studenti irpini raccontano i temi scelti dal Ministero per la prima prova scritta della maturità. Dal poeta Giorgio Caproni scelto per l’analisi del testo a idillio e minaccia nei confronti della natura per il saggio breve, dal saggio di ambito storico-politico su disastri e ricostruzione al saggio di ambito socio-economico dedicato a Nuove tecnologie e lavoro, per l’ambito tecnico-scientifico robotica e nuove tecnologie, tema storico sul miracolo economico italiano con citazioni da Bevilacqua e Ginsborg fino al progresso per il tema di attualità, a partire da una citazione di Edoardo Boncinelli («Per migliorarci serve una mutazione»). I 4515 studenti irpini ammettono di aver avuto qualche perplessità nel leggere le tracce ma di aver avuto, poi, l’imbarazzo nello scegliere il tema da trattare. Lo sottolineano Gaia Pontrera, Alessandro Argenziano e Andrea Balestrieri dell’istituto agrario De Sanctis di Avellino: «Le tracce più gettonate nella nostra classe sono state il tema sul progresso e il saggio breve su nuove tecnologie nel mondo del lavoro. Abbiamo cercato di analizzare i pro e i contro dell’uso delle nuove tecnologie, fino a che punto possono sostituire il mondo del lavoro. Per chi ha fatto il saggio breve sono risultati ancora una volta preziosi i documenti proposti che ci hanno guidato nella riflessione. Si tratta di tematiche che abbiamo più volte affrontato nel corso dell’anno, ecco perché ci sono sembrate fattibili. Anche le altre non erano complesse ma è vero che ci aspettavamo altri. Nel complesso siamo abbastanza soddisfatti. In pochi hanno scelto la traccia su disastri e ricostruzioni, malgrado l’Irpinia abbia vissuto sulla propria pelle l’esperienza del sisma nel 1980, si tratta di una tragedia di cui abbiamo sentito parlare ma che era più difficile per noi raccontare». Gaia del liceo Colletta di Avellino è tra le pochissime che hanno scelto l’analisi del testo: «Non abbiamo studiato Giorgio Caproni ma il componimento mi piaceva, o meglio il tema affrontato nel componimento, lo sentivo fortemente legato all’attualità, ai miei gusti. Non mi sono posta il problema se lo avessimo studiato oppure no, il significato, il messaggio dell’autore mi sono sembrati chiari e ho cominciato a scrivere. Certo, ci avrebbe facilitato scrivere un tema su un autore studiato, ma non mi sono persa d’animo, mi sono lasciata conquistare dalla bellezza dei versi». Anche se sottolinea come «Le tracce mi sono apparse un po’ ripetitive, il rapporto uomo natura era ovunque, l’unica diversa era quella di carattere storico». Hanno puntato sul tema del progresso anche Marta e Antonio, anche loro studenti del liceo Colletta: «Ci è sembrata la tematica che meglio conoscevamo o che meglio avevamo sviluppato durante l’anno, le tracce erano abbordabili ma anche noi avevamo puntato su altri argomenti». Nuove tecnologie e lavoro anche per Federica: «Ci sembra la traccia che meglio ci consentiva di portare avanti una discussione alla luce di passato e presente e al tempo stesso di sviluppare considerazioni personali». Saggio di ambito economico e tema di attualità gettonatissima anche al liceo linguistico, come spiega Angela: «Alcuni di noi l’avevano scelta anche come tematica del percorso nultidisciplineare, si prestava a molteplici riflessioni». La conferma arriva anche dagli studenti del geometra, come spiega Roberto: «Tecnologie e lavoro sono argomenti particolarmente legati al nostro indirizzo». Soddisfatti anche gli studenti del liceo Ruggero II di Ariano «Le tracce non erano difficili, anche l’analisi del testo era fattibile pur non avendo studiato l’autore. Tuttavia la maggior parte della classe ha scelto il saggio breve ambito artistico letterario sulla natura o quello economico sociale sulla tecnologia e il lavoro. Io ho scelto il tema di ordine generale sul progresso, e in tre hanno optato per l’analisi. Personalmente ho scelto l’ordine generale perché mi attirava come tematica in quanto potevo inserire molta attualità. Abbiamo lavorato in totale serenità, anche perché le tracce erano semplici da sviluppare e questo ci ha rincuorato molto». Ad apprezzare le tracce anche la professoressa Claudia Iandolo, impegnata come commissario esterno al liceo di Mirabella: «Mi è piaciuta moltissimo la scelta di Caproni con un componimento tratto da una delle sue raccolte più belle “Res Amissa”, mi ha convinto anche l’omogeneità dei temi proposti delle tracce che ruotavano intorno al rapporto uomo, tecnologia e natura. Tuttavia, il Ministero mi sembra schizofrenico, da un lato ci sollecita a trattare gli autori del Novecento ma dall’altro ci sottrae non poche ore con i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Se prima riusciva sempre ad arrivare ai poeti del Secondo Novecento oggi ci riesco sempre di meno. Non mi convincono le polemiche sulla scelta di Caproni, il testo poteva essere analizzato anche non conoscendo l’autore, non si chiedeva nessuna contestualizzazione». Il poeta Franco Arminio si definisce un “caproniano doc”: «la scelta dei versi di Caproni in una traccia della maturità mi sembra particolarmente felice. Anche perché è il segnale che la poesia sta riconquistando quell’attenzione che aveva perduto, al tempo stesso diventa l’occasione per far conoscere un poeta come Caproni alle nuove generazioni. Bella anche la scelta della tematica, che sottolinea la necessità di smetterla con l’atteggiamento che vuole l’uomo al centro dell’universo. Finalmente si riesce a comprendere quella che è l’esigenza dell’uomo di oggi, rispettare l’ambiente». Ad esprimere qualche perplessità è Paolo Saggese, alla guida del Centro di documentazione Poesia del Sud: «La poesia di Caproni proposta ai maturandi è certamente bella ma esprime ancora una volta quell’attenzione esclusiva da parte del Ministero alla letteratura centrosettentrionale. Dopo quella che sembrava la svolta con Quasimoso, dal ministro Fedeli non abbiamo avuto alcuna risposta sulla proposta di revisione delle indicazioni nazionali, malgrado l’approvazione della commissione cultura. L’impressione è che, non avendo avuto risposta, la revisione delle indicazioni non sia nel calendario del governo. D’altra parte è una scelta non felice semplicemente perché il 99% degli studenti non lo conosceva, difficilmente si arrivano a studiare autori della seconda metà del ‘900. Una scelta più per specialisti che per maturandi, malgrado l’attualità delle tematiche gli studenti hanno certamente incontrato qualche difficoltà a comprendere il rapporto con la poesia precedente del ‘900 e con al cultura classica».