Medicina e letteratura, in scena il liceo De Caprariis

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Medicina e letteratura, un connubio che potrebbe sembrare insolito, ma denso di suggestioni e di riflessioni. Un modo originale per avvicinarsi al campo della medicina, alla percezione del nostro corpo, attraverso le maglie delicate e la sottile filigrana della letteratura. E’ il progetto ideato, curato e portato in scena  dalla docente Daniela Planeta, del Liceo Scientifico “De Caprariis” di Atripalda e dai suoi alunni, per avvicinare tutti alle delicate problematiche legate al nostro corpo, impreziosendole con autori del nostro pantheon culturale. “Letteratura e medicina”, questo il titolo emblematico della rappresentazione, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie anche all’apporto del Comune di Atripalda, del “San Giuseppe Moscati” e dell’associazione Isal.  La straordinaria interpretazione scenico- teatrale vedrà la luce il prossimo 27 maggio, sabato, alle ore 20, al teatro d’Europa di Cesinali. L’accostamento letteratura – medicina non è così stravagante come si potrebbe pensare, se si considera che molti scrittori sono stati anche medici, basti pensare a Bulgakov o a Cechov, o riandare, con la memoria, alla stessa Iliade, intessuta di riferimenti all’anatomia. Interessante anche la Lauda di Jacopone da Todi, che costituisce, nelle diciotto quartine di cui si compone, una sorta di summa dell’universo patologico medioevale, soprattutto quando la lebbra,  invocata nei due versi dell’esordio, venga intesa come paradigma di tutti i contagi che travagliarono quell’epoca. «Già lo scorso anno, tramite un ciclo di conferenze tenute da alcuni medici – ha affermato Planeta – ci siamo avvicinati a queste delicate problematiche. Quest’anno, abbiamo deciso di approfondire gli aspetti legati al mondo della medicina e di sperimentare questo connubio, sempre ricordando a tutti che, nessun aspetto della nostra vita, sia sociale, che culturale e umana, è separato, scisso l’uno dall’altro. E’ una sfida importante ed insolita anche per noi che, negli anni scorsi, ci siamo cimentati con sfide diverse, come quella di portare in scena i “Promessi Sposi” con delle parti in latino, riletto e ripensato in stile musical, per sfatare anche  il mito delle cosiddette lingue morte, e per avvicinare i più giovani alla letteratura. Anche quest’anno, abbiamo affrontato con leggerezza argomenti seri e complessi, con la fantasia e l’estro che caratterizza i ragazzi, che saranno, però, affiancati da professori e da medici del “San Giuseppe Moscati”, in un percorso che spero possa essere stimolante per tutti. ».