Morti sul lavoro, una condanna e un’assoluzione per la morte di un operaio

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Una condanna e una inattesa assoluzione nel processo d’Appello per la morte di un operaio 54enne di Moschiano, caduto da un ponteggio in cantiere di Lauro, in un drammatico giorno di luglio del 2010. Per l’accaduto erano finiti a processo il titolare della ditta, S.A., e il responsabile della sicurezza, G.M., entrambi condannati in primo grado: il giudice, Viviana Centola, aveva stabilito due anni di reclusione per l’imprenditore e sei mesi per l’altro imputato. Sei familiari della vittima si erano costituiti parti civili. La Corte d’Appello di Napoli, ieri, ha confermato la condanna per il titolare della ditta e ha invece assolto il responsabile della sicurezza, difeso dagli avvocati Giuseppe Saccone, Italo Benigni e Costantino Sabatino.
La difesa ha dimostrato come l’imputato abbia svolto tutte le mansioni previste dal suo ruolo e chiarito come, in primo grado, l’uomo fosse stato condannato in relazione ai compiti che non erano previsti dalla funzione ricoperta in cantiere. La ricostruzione ha convinto i giudici che hanno deciso una assoluzione piena per “non aver commesso il fatto”. Per l’imputato non ci sarà quindi anche alcun giudizio civile.