Napoli, Confapi: il Comune non sa quello che vuole

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«Siamo al ridicolo: il Comune di Napoli prima annuncia, con paginate e paginate di giornali, che non ci sarà alcuna convenzione col Calcio Napoli, costringendo il club a pagare addirittura il 10 per cento di ogni incasso, oltre ai prelievi aggiuntivi sulla pubblicità, e ora “ricatta” la società col vincolo della territorialità di fronte alla possibilità, ventilata dal presidente Aurelio De Laurentiis, di andare a giocare le partite di Champions a Bari».

Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.

«Di fronte a questa triste telenovela, mi chiedo perché l’Amministrazione, davanti a mancati pagamenti da parte della società sportiva, non abbia attivato la macchina esecutiva del credito? Siamo su un terreno che non è più politico, ma di competenza della Corte dei Conti – ha aggiunto –. Il rapporto, sempre difficile, tra club e Amministrazione è diventato ormai ingestibile perché, giustamente, un imprenditore che ha dei diritti e dei doveri, nei confronti anzitutto della stabilità della sua azienda, ha deciso di tutelarsi data l’imminenza degli impegni sportivi».

«Siamo al cospetto di un Ente che non sa che cosa vuole e che, soprattutto, non ha il controllo della propria comunicazione – ha concluso Falco –. Un Ente che la spara sempre più grossa, nonostante sia chiamato a governare la terza città d’Italia».