Napoli, è tempo di Champions. Trasferta insidiosa a Salisburgo

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Sinfonia di reti alla Red Bull Arena, stasera, per la terza gara del girone di Champion’s League? Nella città che diede i natali a Mozart, i partenopei non potranno venire meno all’imbattibilità registrata con Liverpool e Gent, in campo europeo, e con Torino e Verona, in campo nazionale nelle ultime gare di campionato, e con la coppia di terzini inedita, Malcuit a destra e Di Lorenzo sull’out opposto. Per la retroguardia, le scelte sono obbligate, e la coppia centrale, Manolas (a corto di allenamenti) – Koulibaly dovrà cercare di ingabbiare Haland, diciannovenne, inglese di nascita, ma nelle fila della nazionale norvegese, come suo padre, calciatore anche lui: il suo biglietto da visita lascia sbigottiti, diciotto reti in dodici gare di campionato, tripletta all’esordio nella gara di Champion’s, contro il Genk, come fu per Rooney e Raul al loro battesimo nella più importante competizione europea per club. A centrocampo le scelte di Ancelotti sono incerte, optare per Allan, Ruiz ed Elmas, in ballottaggio quest’ultimo con Zielinski, e rinunciare ad Insigne, oppure inserire il trio dei “piccoletti”, Callejon, Insigne e Mertens, lasciando al recuperato, psicologicamente e come goleador, Milik? Cioè linea offensiva a tre, o attaccare con cautela, accoppiando il belga (alla ricerca della rete che gli manca per eguagliare il record di Maradona) al polacco? E Llorente e Lozano? Pensare di inserirli per, come si suol dire, “spaccare la partita”, non sarebbe una cattiva idea. Un successo azzurro aprirebbe le porte alla qualificazione agli ottavi, sfuggìta sempre per una quisquilie….

Adriano Mongiello