Napoli, un settembre tra conferme e speranze: obiettivo puntare in alto

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NAPOLI. Con l’estate che si avvia finalmente al declino, tralasciate le gare disputate con l’afa e le temperature insopportabili, si inizia a ragionare con il campionato settembrino, quello delle conferme e delle smentite post calcio-mercato: gli azzurri nel mentre sono a ragionare sullo sciagurato harakiri del gigante buono, affrontano con l’obbligatoria concentrazione l’incontro che li vedrà tornare nello stadio rimesso a nuovo, nel post Universiadi. La Sampdoria non sembra un ostacolo particolarmente arduo da superare, nonostante l’ostico Di Francesco, che siede sulla panca dei blucerchiati, sempre avaro di soddisfazioni per il Napoli quando lo ha incontrato alla guida della Roma e del Sassuolo ( quanti punti persi contro il tecnico pescarese nei match sia al S. Paolo che in trasferta….) e l’ex, sempre osannato, Quagliarella. Il Presidente partenopeo non ha perso l’abitudine di rilasciare dichiarazioni, un po’ al vetriolo, dopo aver lasciato trascorrere  dei giorni a valle della gara dello Stadium, rimarcando la necessità di schierare ( quando veste gli abiti del trainer, non è restìo a lanciare strali anche verso il suo fidato ed esperto allenatore ) i calciatori che sono al top della forma, intendendo riferirsi al Koulibaly, rientrato nel gruppo solo a metà mese di agosto, confermando, giusto per contraddire quanto affermato prima, che Ancelotti ha ragione nel far scendere in campo l’undici con i migliori. Intanto i tifosi non vedono l‘ora di riabbracciare gli azzurri in un S. Paolo che presenta una pista rifatta con i colori della squadra, con gli spalti completamente rinnovati, con i sediolini che , tra non molto ( lo ha assicurato l’assessore allo sport Borriello ) esporranno la scritta NAPOLI, per bagnare con una vittoria il battesimo dell’impianto che ha già dato tante soddisfazioni agli amanti dell’atletica, e che è stato degna cornice delle manifestazioni di avvio e chiusura delle Universiadi. Intanto Ancelotti sta meditando su chi mandare in campo, avendo da assegnare quattro maglie a sette pretendenti,  con Insigne che non si è ripreso dall’infortunio e che, tra l’altro, già pensa a come condannare il Liverpool nella gara di Champion’s League , così come riuscì nella partita della scorsa edizione, con Llorente, nuovo idolo delle donne tifose, deciso a farsi riconoscere anche in pantaloncini e scarpette quale leader di un attacco che pur tuttavia ha messo a segno sette reti in due gare, tra l’altro entrambe in trasferta. E come tenere a bada (in panca) un Mertens, vero trascinatore del Belgio nelle recenti esibizioni di qualificazione agli Europei 2020, avvalendosi del Callejon, cui l’allenatore non rinuncia per il continuo supporto che lo spagnolo fornisce sia in fase di contenimento che di attacco. E Lozano, atleta a tutto campo, dalle indubbie qualità tecniche , ma trascinatore, come pochi, e, soprattutto calciatore che spacca le partite, e le prestazioni di mezz’ora contro la Juve e nella gara contro gli USA con la maglia della nazionale messicana significheranno un posto sicuro nel tridente a ridosso del centravanti Llorente, che certamente esordirà. Quarantamila sono i presenti, al momento, ma è un numero che sicuramente si innalzerà, così come i cori che accompagneranno la coreografia imponente che si addice alla nuova veste dello stadio.

di Adriano Mongiello