Corriere dell'Irpinia

Novembre, viaggio nel paese d’argilla. Alla casa della paesologia di Bisaccia la sfida di Arminio di restituire un futuro a queste terre, 43 anni dopo il sisma

La casa della paesologia di Bisaccia ricorda il sisma dell’80 a distanza di 43 anni. Lo fa raccontando la sfida legata al riscatto della terra irpina con una festa dal titolo “Novembre. Viaggio nel paese d’argilla” in programma dal 23 al 25 novembre, con la direzione artistica del paesologo Franco Arminio. Ad alternarsi passeggiate, conversazioni, laboratori per definire strategie di sviluppo e nuovi modi per ripopolare i paesi. Tanti gli ospiti che si racconteranno negli spazi della Casa della paesologia, da Andrea Di Consoli a Isaia Sales.

E’ Arminio a spiegare il senso della festa “Il mondo lo dobbiamo cambiare noi, a Bisaccia e altrove. Il mondo lo cambia chi sceglie con chi stare e in che luogo stare, chi non si stanca di cercare legami, luoghi di letizia e di lotta. Venite a Bisaccia. Non sarete in una massa indistinta, sarete una presenza essenziale, sarete la parola, lo sguardo che attendiamo. Davvero adesso la battaglia politica si può fare solo dandosi appuntamento in un luogo per creare una comunità necessaria anche se provvisoria. Chi è venuto ad Aliano sa di cosa sta parlando. Ma a Bisaccia vi aspetta l’autunno, vi aspettano i giorni corti di fine novembre, le cantine dell’anno. Fare un ‘festival’ a novembre sull’Appennino significa entrare nel cantiere della sfiducia. La semplice presenza fisica di chi verrà è già quasi una performance artistica. Prenotare un albergo, cenare a Bisaccia vale più di un convegno sull’Italia interna”.
“Non è un caso – prosegue Arminio – che le 4 giornate comincino il 23 novembre. Sono passati 43 anni dal terremoto che colpì le terre dell’osso. Sappiamo cosa è successo dopo. Io ne ho dato conto lungamente. La casa della paesologia è un piccolo miracolo e sono un piccolo miracolo le persone che verranno a Bisaccia. Come sempre il programma è solo una traccia orientativa, poi tutto si svolgerà con lo spirito che c’è nei giorni di Aliano, ma in un clima diverso, nelle giornate anonime e trascurate di novembre. Eccola qui la nostra poetica, l’attenzione alle cose anonime e trascurate. Andremo nei vicoli dove non va più nessuno, apriremo case che da tempo non apre nessuno. Useremo le strade, la luce, anche la pioggia se verrà. Useremo i nostri corpi fragili, parleremo anche di ipocondria, parleremo dei nostri lutti, ma anche delle nostre passioni. Mangeremo cose buonissime a cominciare dalla pasta e fagioli di mio fratello e dalle cose che le persone porteranno dalle loro terre e da quelle che mi stanno arrivando con il baratto. Tanti fili che s’intrecciano, un modo di concepire la cultura e la comunità, un modo di stare al mondo senza nascondersi la prospettiva della morte, le miserie di questo tempo violento e vile. Ma sappiamo che non c’è da portare il broncio alla nostra epoca. Sappiamo che possiamo ancora ritrovare un filo di letizia.”

Si comincia il 23 novembre, alle 15.30, con le Meraviglie dell’orlo, in cammino con Franco Arminio, Chiara D’Auria, Alessandro Di Bella, Pasquale Innarella, Gigio Borriello, Rino Locantore, Caterina Pontrandolfo, Serena Gatti, Lello Natale. Alle 18, tappa al centro culturale Bonhoeffer con “Notizie sul padre”, conversazione con Donato Salzarulo e “Il grido di giustizia” con Pasquale Castelluccio, quindi l’omaggio a Scotellaro con un suo atto unico “Il Ritratto”, con Caterina Pontrandolfo e Rodolfo Medina. Alle 23 di scena la musica con “Canto per chi non c’è” con Franco Arminio e Pasquale Innarella. Alle 24 “Fate presto”, video e parlamenti notturni 43 anni dopo”.

Il 24 novembre, alle 11.30, “Viaggio nelle terre dell’osso” a cura di Franco Arminio e dei fotografi della casa, alle 15.30 al centro culturale Bonhoeffer, “Storie notevoli di persone comuni con Maurizio Sprovieri, Lisa Festa e Mario Porreca, alle 17, “La luna e i calanchi”, libro fotografico di Salvatore Di Vilio, alle 18, “Terra non guerra”, conversazione con Carmine Nardone,  alle 19, “Rigenera. Per una modernità alternativa”, conversazione con Gianfranco Nappi, si prosegue con un ricordo di Pietrantonio Arminio e alle 22.30 “Movimento Terra” con i Makardia e i Suoni dell’Irpinia d’Oriente, a seguire Letture paesologiche con Luis Di Gennaro e Angelo Maiello, alle 23.30, “Paesologia e restanza nella poesia di Eugenio Cirese”, con Giuseppe Espedino Moffa e altri musicisti podolici. Alle 24 a chiudere la serata “La Grande Notte dell’Ipocondria” con Franco Arminio e Andrea Di Consoli.

Il 25 novembre al centro Bonhoeffer “Casa Erasmus. Diario delle città d’Europa”, a confronto con Giusy Rossi sulle opportunità che l’Europa offre ai giovani, si prosegue, alle 11.30, con Geografia morale, incontro con Isaia Sales, alle 15.30, la passeggiata al centro antico con Maria Moramarco e Luigi Bolognese, Edoardo Iscaro, Vincenzo Mastropirro, Claudia Fofi, Mauro Ieva, Giuseppe Fioriello, Andrea Di Consoli, Franco Arminio. Si prosegue, alle 21.30, con Vijajya Trentin e Camilla Donati e “Intimamente vostro” con Canio Loguercio. Alle 23 Canti e suoni delle terremosse con Mattia Procaccino, Livio e Manfredi, Alessandro Celano, Louis Di Gennaro, Tonino Santoli, Renato Celano, Dario Cirillo, Friestk. All’1 Addii di Francesca Catarci e Luca Tomasicchio, il cabaret delle panchine, alle 6 Alba ventosa e Bisaccia nuova. Tra le azioni paesologiche Visite mediche con la parola e lo sguardo di Michele Ciasullo, il cortometraggio di Bruno Palma “Abbandono”, realizzato nei giorni della festa, “Nuove comunità transumanti” di Antonio Monaco, “Bisaccia e chi c’era” di Agostino Pelullo, La tovaglia della condivisione di Angela Strippoli. Una tre giorni per raccontare le speranze di dare un futuro a Bisaccia e all’Alta Irpinia poichè, come ci ricorda Arminio, “Il paese ce lo dobbiamo inventare/ bisogna farne uno completamente nuovo/ in mezzo a queste pietre antiche/portare qui vecchi poeti e giovani contadini/ costruire la comunità di chi non crede/all’intelligenza artificiale/ma a un nuovo umanesimo da inventare”

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