Nusco, Progetto pilota, sette le problematiche da affrontare

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NUSCO – Nella seduta di ieri sul Progetto Pilota nel Comune di Nusco sono
stati affrontate le principali questioni, con la presenza del coordinatore
della Strategia nazionale aree interne Enrico Borghi. I temi da affrontare
da qui all’esecutività dei progetti sono sette: L’azienda forestale, la
stazione sciistica del Laceno, il distretto museale, il distretto
turistico, le tre sorgenti di Fiume, la Mefite e il problema delle strade.
Presenti tra gli altri sindaci: quello di Bagnoli Irpino Filippo Nigro, di
Montella Ferruccio Capone, di Teora Stefano Farina, di Sant’Angelo dei
Lombardi Rosanna Repole, di Cairano Luigi D’Angelis, di Torella dei
Lombardi Amado Delli Gatti. “Siamo arrivati ad organizzare questa comunità
applicando il criterio che la popolazione rimane, ma se ci sono dei servizi
efficienti ed io ho la sensazione che il livello amministrativo è al di
sotto delle aspettative, frutto anche dei problemi al nostro interno. Le
cose dette finora devono avere il consenso della popolazione che
amministriamo. Sui sindaci dico che dalla prossima seduta discutiamo per
indicare i singoli provvedimenti da attuare con partecipazione ed andiamo
avanti con il principio della maggioranza, con chi è assente è d’accordo”,
ha detto il presidente della Comunità Alta Irpinia Ciriaco De Mita,
introducendo gli argomenti. Le riunioni future verteranno su questi punti,
come annuncia De Mita, che mette al centro le preoccupazioni delle
comunità, per iniziare la fase esecutiva. Tenendo conto dei tre macro
settori: Sanità, Strade e Scuola. Ha preso la parola il sindaco di Montella
Capone che si concentra sui singoli comuni e sulla burocrazia, proponendo
due punti fondamentali come la Zes (Zone Economiche Speciali) da prendere
in considerazione per la progettualità e la conversione del Parco dei Monti
Picentini a parco nazionale. Nell’assemblea prende la parola il sindaco di
Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole che verte il suo intervento sulla
sanità, chiedendo, dopo gli avvenimenti dei mesi scorsi. Repole ha
affermato: “Abbiamo sempre pensato che ci potesse essere un filo di
comunicazione tra noi e il Moscati di Avellino. Adesso vorrei capire come
mai per l’ortopedia c’è un accordo tra Moscati e Solofra, che cosa
significa?”. Sugli ospedali, De Mita ha affermato che l’ortopedia sarebbe
stato il collante tra Ariano, Sant’Angelo e Solofra e per quanto riguarda
il plesso altirpino, la direttrice dell’Asl Mara Morgante “ha trovato
complementarietà con quello di Ariano”. In conclusione arriva l’intervento
del sindaco di Teora Farina, che esprime la sua preoccupazione sulle
scuole, toccate da un accorpamento, per quanto riguarda la scuola di paese.
Altro tema affrontato da Farina è stato quello della soppressione di alcune
guardie mediche nei paesi montani, campanello d’allarme per tutti i sindaci
altirpini.

Sulle questioni del Progetto Pilota il coordinatore della Strategia
nazionale aree interne Enrico Borghi comunica la sua approvazione.
Soprattutto sulla forestazione, considerando l’apporto che il demanio
pubblico può avere sullo sviluppo futuro del territorio. “Questa è un
percorso – ha affermato – che è partito con un dovere istituzionale di
andare avanti. Voi siete una delle nove aree pilota che con le giuste
dimostranze del presidente De Mita, avete sottoscritto un percorso. Oggi
registro alcuni elementi, uno di forza è quello della coesione più
accentuato e più marcato, il secondo tema è che oggi si certifica quello
che abbiamo detto. Questi territori, in quanto area pilota, fossero
territori in cui si potesse avviare, in termini di laboratorio una logica
di innovazione che rispondesse al tema generale dello sviluppo”. Sulla
cultura e il turismo Borghi ammette che c’è stata una inversione di
tendenza, che evidenzia una ripartenza a livello locale e l’Alta Irpinia
potrebbe essere protagonista. Ad ogni modo la presenza di Enrico Borghi,
consegna all’assemblea dei sindaci, il compito di continuare a portare
avanti il progetto, che per lui ha un valore solo se si mettono insieme le
energie. L’Area Pilota, in definitiva potrebbe essere un laboratorio per il
futuro per la crescita delle aree interne, cercando anche di scavalcare la
burocrazia. Infatti, afferma: “Non aspettate che Roma legifera”; cioè non
fermarsi alla burocrazia e continua auspicando a “portare avanti questo
modello sussidiario di comunità che avete lanciato, perché questo è
l’elemento non solo che può consentire al progetto di camminare, ma anche
di poter ispirare positivamente un legislatore”.