Operazione “High School”, ai domiciliari un funzionario della Provincia

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Un cartello per aggiudicarsi le gare e la complicità di un funzionario della Provincia, addetto all’edilizia scolastica a Palazzo Caracciolo tra il 2011 ed il 2013 che liquidava saldi finali delle opere senza che queste in parte venissero completate o eseguite. A svelare il sistema creato da imprese e dipendente pubblico l’inchiesta dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Avellino, agli ordini del colonnello Antonio Mancazzo, che hanno notificato all’alba sei misure cautelari, firmate dal Gip del Tribunale di Avellino Giovanfrancesco Fiore. I reati ipotizzati vanno dalla turbativa d’asta al falso ideologico fino alla frode in pubbliche forniture. Ai domiciliari Roberto Bonaiuto, dipendente della Provincia di Avellino, misure cautelati dell’obbligo di dimora e del divieto temporaneo ad esercitare l’attività aziendale invece nei confronti di cinque imprenditori. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta poche ore fa nella sede del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Avellino.
Due i filoni di indagine. Il primo relativo alla turbativa d’asta, quella per gli appalti di Messa in sicurezza del Liceo Scientifico di Vallata e quella della Comunità Montana Partenio Vallo Lauro per la «Bonifica Montana  Cerreta e Vallone Guarana Malfitani». Il secondo filone riguarda invece le opere liquidate ma sovrastimate rispetto ai reali interventi eseguiti. In totale circa 100 mila euro versati per interventi nelle scuole che non erano mai stati eseguiti. Quattro quelli finiti nel mirino delle indagini. Si tratta dei lavori dimanutenzione all’Itis Majorana di Grottaminarda, per cui sarebbero stati versati 43mila euro per lavori non realizzati, la Costruzione di una Palestra scolastica a servizio del De Caprariis di Atripalda, con una sovrastima dei lavori per circa 32 mila euro, lavori di manutenzione al De Luca di Avellino, con una sovrastima di 12 mila euro e per un istituto di Ariano Irpino di circa 15 mila euro. Dopo le perquisizioni, spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza Mancazzo, alcuni degli indagati avevano anche tentato di distruggere la documentazione finita nel mirino delle indagini. Con un appuntamento che si era svolto in un ristorante di Avellino ma era stato monitorato dai militari delle Fiamme Gialle. Un’attività di distruzione delle documentazioni e di alterazione della contabilità relativa agli appalti che non ha comunque impedito ai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Avellino di chiudere il cerchio intorno a questo sistema.