Ora il voto in Campania

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Accantonato il voto delle regionali in Emilia e Calabria ora l’attenzione si sposta in Campania. Qui la partita che si gioca è particolarmente interessante. Intanto il dibattito sulla scelta del nome del futuro governatore, sia nel centrosinistra che nel centrodestra, è ben lontana dal trovare una soluzione condivisa. La riproposizione di Vincenzo De Luca, presidente uscente, non piace ad una parte del Pd, meno ancora dal Movimento 5 stelle e anche dalla Sinistra che in più occasioni ha puntato l’indice contro l’ex sindaco di Salerno. E poi c’è De.ma, movimento del sindaco di Napoli, che da sempre mastica amaro contro De Luca ed è pronta a togliergli i voti nell’area metropolitana. Insomma per il governatore uscente il consenso sembra restringersi sempre più. Anche il vertice nazionale del Pd, Zingaretti in testa, preferirebbe puntare su un candidato diverso. Potrebbe essere quello del ministro dell’Ambiente Costa, molto presente e attivo per la bonifica della Terra di fuoco. A meno che, ed è molto probabile, la scelta del centrosinistra possa orientarsi verso una candidatura forte, il cui nome viene tenuto riservato. Comunque sia Vincenzo De Luca non sembrerebbe intenzionato ad uscire dalla partita. Se dovesse essere escluso egli avrebbe già pronte liste civiche pronte a dare battaglia. In questo caso la Campania potrebbe, per le tante divisioni del centrosinistra, essere appannaggio del centrodestra. Il voto in Calabria, d’altra parte, è un chiaro campanello d’allarme. Nel Mezzogiorno, infatti, si respira aria di delusione. Alle tante promesse fatte dal governo non corrispondono fatti concreti. Dello stesso “Piano per il Sud”, annunciato dal premier Conte e del quale si è fatto carico il ministro per il Mezzogiorno Provenzano, si sono perse le tracce. In Campania, poi, lo sfascio della sanità, la penalizzazione delle zone interne, soprattutto la mancanza di un piano di assetto territoriale, non hanno avuto l’at – tenzione che meritavano, e sono nodi che ora si presentano al pettine. Riserve, d’al – tra parte, sorgono anche sul piano della costruzione della coalizione. C’è la netta opposizione del M5s a De Luca il quale per l’intera legislatura non ha mancato di distribuire offese e insulti a Ciarambino e ai rappresentanti regionali del Movimento. Solo in questi ultimi giorni De Luca cerca di ricomporre lo strappo, ma fino ad ora tutti i tentativi di riconciliazione sono andati a vuoto. Anche nel centrodestra si presenta diffficile la scelta del candidato governatore. Berlusconi è irremovibile; il nome su cui punta è l’ex governatore Stefano Caldoro. Ma non tutti condividono questa scelta. Salvini è pronto a dare battaglia, come anche Fratelli d’Italia che chiede una forte presenza ai vertici della Regione. E poi in campo potrebbero scendere l’ex ministro Clemente Mastella, sindaco dimissionario di Benevento, oppure Mara Carfagna la cui decisione di non candidarsi per la Regione potrebbe essere solo una strategia.

di Gianni Festa