"Compost ed ecosostenibilità”, il titolo dell’incontro che si è tenuto presso la sala conferenze dell’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “De Sanctis-D’Agostino” di Avellino e che ha visto la partecipazione dell’Assessore alle politiche Ambientali del Augusto Penna, del manager di IrpiniAmbiente Nicola Boccalone, del Dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “De Sanctisi-D’Agostino” Pietro Caterini, del Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo statale Perna-Alighieri Ida Grella e della rappresentante di Avellino Città Servizi Silvana Cerrone. Al dibattito hanno partecipato gli studenti delle due scuole coinvolte che hanno presentato gli elaborati prodotti nel corso dell’anno scolastico sulla gestione sostenibile del verde pubblico e sul riciclo.
L’obiettivo del workshop è stato quello di diffondere una cultura nuova che punta alla partecipazione e al coinvolgimento dei cittadini, a partire dalle scuole, rispetto alle possibilità offerte dal compostaggio.
Il compostaggio, infatti, rappresenta il punto di partenza per affrontare il tema dei rifiuti e delle tecniche di riciclaggio. Ed anche la gestione dei giardini urbani si unisce perfettamente al riciclo degli scarti alimentari attraverso questa pratica. Produrre compost (terriccio concimato) per facilitare il lavoro della terra significa da sempre dare valore agli scarti alimentari e della coltivazione.
Parlare di compostaggio è dunque una opportunità per sensibilizzare le nuove generazioni alla responsabilità sociale e alla cura del territorio. E nel discorso di una gestione sostenibile del verde cittadino rientra l’iniziativa promossa dall’Azienda Città Servizi (ACS) attraverso l’impiego del compost negli spazi verdi urbani da cui parte il progetto “Giardini aperti”, evento che avrà cadenza annuale e che vedrà negli alunni i principali protagonisti nell’idea di affermare il valore del giardino, sia pubblico che privato, quale elemento territoriale di grande risorsa per il paesaggio cittadino.
“Saluto con favore questa iniziativa che mette insieme allo stesso tavolo tutti i soggetti che si occupano di ambiente – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Ambientali Augusto Penna – con oggi si presenta un progetto davvero importante per la creazione e la gestione dei giardini urbani nella città di Avellino attraverso l’utilizzo del compost. Si comincerà dai cortili delle scuole per poi diffondere l’azione anche al resto della città ed in particolare a quello zone abbandonate. Vorremmo poter estendere il ragionamento del compost per diffondere la cultura degli orti da affidare a cittadini e associazioni. Dovremo pertanto provvedere a fare un apposito regolamento – prosegue l’Assessore Penna – ma c’è comunque la volontà dell’Amministrazione a creare condizioni e ad adottare interventi che possano garantire un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. In questa logica rientra anche l’azione che abbiamo avviato con l’Ufficio Strategico Europa del Comune di Avellino che sta predisponendo un progetto per partecipare ad un bando denominato Urbact 3, dedicato appunto alla riqualificazione delle aree degradate, al fine di sperimentare una particolare tipologia di compost che potrebbe contribuire alla riduzione di emissioni di anidride carbonica e di gas serra”.
Una ragionamento ad ampio respiro quello avviato nel corso del workshop che intanto ha fatto registrare la partecipazione massiccia degli studenti avellinesi delle due scuole coinvolte e che per il prossimo anno scolastico coinvolgerà tutte le scuole medie cittadine. Grande entusiasmo, dedizione ed interesse è venuto dai ragazzi, come hanno testimoniato i due dirigenti scolastici Caterini e Grella, che nel loro piccolo e nell’ambito delle attività didattiche hanno partecipato alle diverse iniziative avviate nelle scuole. Per esempio l’Istituto Perna-Alighieri ha promosso il concorso “La classe più riciclona” dedicato alla raccolta della plastica, vinto da una classe della scuola primaria che da gennaio ad oggi ha riciclato 15 mila bottiglie. Questo a dimostrazione che il rifiuto non deve più essere vissuto come un problema, ma può diventare una ricchezza attraverso il modello del riuso, della sua rigenerazione e del suo utilizzo.