Padre Sorge e l’impegno dei cattolici

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La scomparsa di padre Bartolomeo Sorge , avvenuta la settimana scorsa all’eta’ di 91 anni, mi fa avvertire una doverosa riflessione su alcuni filoni culturali, sociali e politici del suo poderoso magistero. Innanzitutto avvertiamo il bisogno di recuperare la centralita’ dell’impegno sorgiano per la dottrina sociale della Chiesa, in un momento di non pochi segnali di crisi dei sistemi democratici occidentali a partire da quello italiano. Gli amici che hanno avuto la bonta’ e la pazienza di dedicare qualche oncia di attenzione per l’ultradecenna – le sforzo di chi scrive per rilanciare l’esigenza di una corposa offerta formativa per l’impegno sociale e politico dei cattolici italiani per affrontare, con impegno attivo e responsabile, la perdurante crisi della vita democratica, avranno ancora la disponibilita’ per un pizzico di attenzione per il motivato ricordo di padre Sorge. In particolare, il quotidiano cattolico “Avvenire”, in un servizio della scorsa settimana, fra le tante sfaccettature del profilo sorgiano, ha parlato di “alfiere del magistero montiniano”, con esplicito riferimento alla Lettera Apostolica “Octo – gesima adveniens”del 1971, indirizzata al cardinale Maurice Roy, prresidente del Pontificio Consiglio dei Laici, in occasione della ricorrenza dell’ottantesimo an niversatrio della “Rerum Novarum” di Leone XIII. La finalita’ dello scritto montiniano nasceva dal bisogno di offrire un contributo formativo magisteriale “in risposta ai nuovi bisogni di un mondo in trasformazione”. Non casualmente lo stesso pontefice sottolineo’ che si trattava di una offerto formativa con l’esplicitazione del termine “insegnamento sociale della Chiesa” al posto di “Dottrina Sociale della Chiesa” A tal proposito padre Sorge, ripetutamente, evidenzio’ il dinamismo sapienziale e progettuale del termine “insegnamento” sostitutivo di “dottrina” intesa come depositum statico in un mondo in continua trasformazione. Non poteva essere diversamente in un momento di grandi attese per gli esiti innovatori del Vaticano II in ordine, soprattutto alla speranze del popolo di Dio in cammino sulle vie di mondo disorientato ed in attesa, Padre Sorge, fra le tante esperienze issute con lungimiranza profetica, nel 1985, si reco’ a Palermo ove, accanto al confratello Pintacuta, fu solerte animatore di un nuovo impegno sociale per il riscatto non solo di Palermo e della Sicilia dal fenomeno mafioso. Nel 1994 padre Sorge venne ad Avellino per inaugurare il “Circolo dei Cattolici” nel salone della Biblioteca Provinciale, con grande affluenza di pubblico e di tutta la compagine politica irpina dei partiti politici e dei vari livelli istituzionali. Il 1994, esattamente il 6 gennaio, fu l’anno della Lettera ai “Ve – scovi italiani circa la responsabilita’ dei cattolici di fronte alle sfide dell’attuale momento storico” del grande pontefice San Giovanni PaoloII. Fu un generoso e motivato sforzo apostolico, purtroppo inascoltato, del Santo pontefice per recuperare “l’eredita’ dell’unita’ “ che, al di la’ della sua specifica configurazione politica, maturata nel corso del secolo XIX, è profondamente radicata nella coscienza degli italiani, in forza della lingua,, delle vicende storiche, della fede comune.

di Gerardo Salvatore