Pd, Del Basso De Caro: “Io contro De Luca? Una storia che fa comodo”

0
1004

Umberto Del Basso De Caro, ex deputato, nel Pd campano come pure in Irpinia, tutti con Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale. Niente di strano?
Sono stato il primo, in epoca non sospetta, ad aderire alla proposta di Bonaccini. Non perché voglia vantare una primogenitura. Ho scelto quando non c’erano in campo altre candidature.
Come mai?
Lo conosco personalmente. Stefano Bonaccini, da Governatore dell’Emilia Romagna, era presidente della conferenza Stato-Regioni quando io ne facevo parte da sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti. Ho collaborato con lui e l’ho sempre apprezzato.
Che congresso immagina?
Abbiamo una grande necessità di rilanciare il partito. Siamo in grande difficoltà. E spero che una segreteria forte e autorevole come quella di Bonaccini possa servire a questa causa.
E’ d’accordo con l’ autonomia differenziata?
Prima di parlare di autonomia differenziata, ha ragione De Luca, bisogna definire i Lep – i livelli essenziali di prestazioni. Una volta che abbiamo tolto di mezzo la canagliata della spesa storica, che favorisce il Nord a danno del Sud, possiamo discutere di autonomia differenziata.
Con Bonaccini, lei e De Luca vi trovate dalla stessa parte. E’ forse la prima volta. Qualcosa è cambiato?
Nessun problema. Sono ben lieto di questo incontro. Una volta per tutte riusciremo a sconfiggere una narrazione che ha fatto comodo a tanti.
Si prepara per il congresso regionale?
Dobbiamo ancora definire le cose. Quando ci chiameranno, io e la federazione di Benevento daremo il nostro contributo.
Lei la volta scorsa era candidato…
Superai il 25 per cento da solo. Sono pronto a dare lo stesso contributo su una candidatura unitaria larghissima.
Insieme ad altri autorevoli esponenti del partito ha protestato contro Boccia, commissario del Pd regionale della Campania e allo stesso tempo coordinatore della mozione della mozione Schlein. Il segretario nazionale Letta ha fatto chiarezza?
Boccia è un commissario regionale che non si comporta con obiettività, come tutti sanno.
Non è obiettivo?
Come può essere obiettivo un commissario che nello stesso tempo è anche coordinatore nazionale della mozione della Schlein? Se rappresenta una parte non può rappresentare il tutto.
E Letta che dice?
Letta può rassicurare quanto vuole. Le cose stanno così.
Dopo la fuoriuscita del consigliere Petitto dal Pd, la vostra area all’interno del partito irpino è ancora presente e unita?
Sto cercando di tenerla insieme. Petitto e Festa hanno restituito le tessere perché nei loro confronti il partito si è comportato malissimo. Petitto è stato oggetto di una discriminazione odiosa e di un trattamento deteriore. Poi c’è chi è rimasto nel partito come me e tanti altri amici e compagni dell’Irpinia.
In Irpinia qualcuno dice che c’è bisogno di un nuovo congresso
No. I congressi una volta fatti durano quattro anni.
All’interno del Pd irpino c’è qualche fibrillazione. Come si risolve?
Questo dimostra che Petitto era un finto obiettivo. Tolto di mezzo lui è esplosa la guerra in quel 55 per cento che è rimasto.