Pd: manovre oscure, partito assente

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Di Gianni Festa

Il tempo passa, il Pd irpino non decide. Ancora non è stato scelto il nome del candidato  da opporre alla ricandidatura del sindaco Gianluca Festa e al centrodestra. Quali le difficoltà? Molte.  E tutte riconducibili alla disastrosa gestione del partito  da parte del duo Pizza, segretario provinciale del Pd, Petracca consigliere regionale del partito e grande manovratore dopo aver spodestato il segretario dal suo ruolo.  Intanto, a rigor di logica, la scelta del candidato sindaco non sarebbe poi così difficile. Tra i competitor in campo il maggiore favorito dovrebbe essere Antonio Gengaro. La sua storia politica e la sua collocazione nell’ ambito progressista non si prestano a dubbi.  La scelta di appartenenza alla segreteria nazionale del partito con Elly Schlein è una garanzia. La storia personale non si presta a equivoci. Vice sindaco con l’ex sindaco Antonio Di Nunno, lo colloca in quella linea di rigore che fu proprio di Di Nunno. E poi conosce a menadito la città.

In realtà il suo nome non incontra il favore di Petracca. E si capisce perché.  Gengaro, come detto, è dell’area del partito che ha vinto il recente congresso benedicendo Schlein alla segreteria. E’ un serio pericolo per il consigliere regionale Petracca che il prossimo anno potrebbe pretendere la ricandidatura.

Con gli equilibri del pd irpino che potrebbero cambiare Petracca potrebbe rimanere appiedato.  E allora meglio tutti che Gengaro sindaco. Ecco  la richiesta di autonomia del partito provinciale, gli amici degli amici  che scendono in campo  per sostenere l’ex delfino di Ciriaco De Mita, i cadaveri che superano il mutismo e gridano contro eventuali decisioni della direzione nazionale. Tutto così mortificante  per un partito inesistente affidato nelle mani di improvvisatori.