Per capire gli eventi

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Di Virgilio Iandiorio 

Le notizie che giungono dagli USA sulle elezioni primarie, rimangono strane, inspiegabili agli occhi nostri: come si possa votare per arruffapopoli. La stessa cosa si verifica per la guerra in Ucraina, che viene considerata, anche da autorevoli personaggi, invertendo le parti tra aggressori e aggrediti. Per capire qualcosa di ciò che accade, è meglio chiederlo agli scrittori che vivono quegli eventi: “Cosa può fare uno scrittore? Fa quello che può: si fa capire. Si devono pronunciare parole chiare” (M. Shishkin, 2022) “La crisi che affligge gli USA -scrive A. Nafisi iraniana in USA da molti anni- non è solo economica o politica. Qualcosa di più profondo sta conquistando il paese: una visione mercenaria e utilitaristica insensibile al vero benessere della gente, che taglia fuori l’immaginazione e il pensiero, che marchia come insignificante la passione per la conoscenza. I toni sguaiati dei media e dei politici alimentano una mentalità pugilistica, e noi cittadini diventiamo semplici spettatori, con emozioni e sensazioni da stimolare costantemente in una sorta di scarica adrenalinica che ci trasforma in astanti passivi, dipendenti da questo gioco”. Che cosa stia accadendo in Ucraina è difficile comprendere per noi di quest’altra Europa: “Il più grande malinteso tra l’Occidente e la Russia deriva dal fatto che i termini democratici in Russia sono parole vuote, prive di significato, che non producono alcun effetto (M, Shishkin, cit.)”. Per noi democrazia e pluralismo sono le parole chiave del nostro vivere politico. In Russia queste stesse parole si caricano di altri significati, peggiori di quelli che i populisti nostrani ad esse sottintendono, spesso alludendo ai complotti. “Due tentativi di instaurare una società democratica in Russia sono falliti. La prima democrazia russa del 1917 durò solo pochi mesi. La seconda negli anni Novanta, ha resistito con difficoltà per alcuni anni. Ogni volta che il mio Paese cerca di costruire una società democratica, di introdurre elezioni, un parlamento e una repubblica, si ritrova in un impero totalitario”. Negli stati con regimi diversi dal modello delle democrazie occidentali, lo stato di belligeranza è endemico. E non potendo guerreggiare con nemici dichiarati, lo si fa con i vicini di casa, gli alleati. Bisogna sempre essere in guerra con qualcuno. “In guerra con il mondo intero, l’espansione è la migliore difesa. In accordo con questa ragione di stato, il senso della vita per l’individuo si esaurisce nel servire l’Impero russo”. Ed è chiaro sull’aggressione all’Ucraina: “Il crimine del regime consiste nel far ricadere la vergogna sull’intero Paese. Crimini mostruosi sono stati commessi in nome del mio popolo, del mio Paese, nel mio nome. Ma c’è un’altra Russia. Questa Russia prova dolore e sofferenza. A nome della mia Russia, del mio popolo, vorrei chiedere perdono agli ucraini. Sappiate che tutto quello che è successo lì non può essere perdonato” (M. Shishkin, cit.).