Polizia, il neo Questore Picone si presenta:”Non sono un super poliziotto, ma un funzionario delle istituzioni che persegue la legalità”

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“E’ un ritorno che sarà un nuovo inizio”. Così si è espresso il nuovo questore Pasquale Picone  sul suo incarico  alla guida della polizia di stato di Avellino, durante  l’incontro avvenuto, stamattina, nella Sala Manganelli della sede di via Palatucci.

Durante l’incontro il neo questore ha ricordato Domenico Fatigati, l’operaio morto sul lavoro nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra: “Rivolgo le mie condoglianze alla famiglia. La Polizia di Stato è parte della società civile per cui non posso non ricordare quanto accaduto a quella che è innanzitutto una persona, oltre che un lavoratore”.

Pasquale Picone, 56 anni, irpino di origini e già capo della Squadra Mobile della Questura irpina, successivamente dirigente di Commissariati sia in provincia di Avellino che a Napoli e dirigente dell’Anticrimine presso la Questura di Teramo, ha rivolto il suo appello alla stampa: “La voce del questore e del capo di gabinetto è unica, non cercate da altre parti, non serve. Svolgete un ruolo importante – ha ricordato ai giornalisti – nel quale c’è bisogno di rispetto reciproco che vuol dire correttezza”. Ha poi aggiunto: “Non utilizzate aggettivi per descrivere la mia persona, io non sono un ‘super poliziotto’ come ho letto da qualche parte, ma un funzionario delle istituzioni che insieme agli altri persegue la legalità. Se agiamo nella legalità ne guadagniamo tutti”.

Ringraziando il capo della polizia e il ministro dell’Interno, Picone ha assicurato che ogni energia sarà spesa per la sicurezza di questa provincia. “Una provincia complessa con una criminalità organizzata anche verso le altre province, ma ho sempre trovato negli irpini persone aperte al confronto e alla fiducia reciproca. La responsabilità di tornare ad Avellino come questore è bilanciata dalla mia disponibilità a rispondere a qualsiasi richiesta dei cittadini. Il mio ufficio sarà sempre aperto a qualsiasi istanza”.

Dopo dieci anni, il dirigente  della Polizia di stato trova Avellinbio “una città molto cambiata, un ritorno che per me rappresenta comunque un nuovo inizio. Essere questore di una provincia comporta determinati compiti, mentre essere dirigente di una squadra mobile ne comporta altri. Si tratta di condividere con le istituzioni i problemi legati all’ordine e alla sicurezza pubblici, al fine di trovare soluzioni per aumentare la percezione di sicurezza”.

Il neo questore ha poi sottolineato l’importanza di combattere l’illegalità per lo sviluppo del territorio. “Solo la sicurezza crea le condizioni per lo sviluppo. Seguiremo attentamente le indicazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Avellino, dalla Procura della Repubblica di Benevento per i territori della provincia di Benevento che rientrano in quella di Avellino, e dalla Direzione Distrettuale Antimafia”.

Sulla scelta di Matteo Piantedosi di portare il G7 ad Avellino: “È stata un’ottima decisione del Ministro dell’Interno, che ha sicuramente un impatto significativo sullo sviluppo del nostro territorio. Portare il G7 coinvolgendo l’intera Irpinia, anche se si tiene a Mirabella Eclano, non era scontato”.