Premio “Oreste Giordano”: le parole di Monia Gaita, il pilastro della serata

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Successo per la cerimonia di premiazione “Oreste Giordano”, che si è svolta sabato sera, con inizio alle ore 18:00, nella sala consiliare del Comune di Montefredane (AV). L’evento, giunto ormai alla sua V edizione, è stato promosso dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune. Una giuria d’eccellenza, presieduta dal Direttore del “Quotidiano del Sud” Gianni Festa, in qualità di Presidente onorario, e composta da: Cosimo Caputo, Barbara Ciarcia, Massimiliano Finamore, Antonietta Gnerre e dal Presidente dell’ordine degli giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli (Presidente della Giuria). Giuria che ha garantito la qualità di un evento che sta diventando, anno dopo anno, uno degli appuntamenti culturali più attesi in Irpinia. Ad inaugurare la serata, i saluti del sindaco Valentino Tropeano, che si è dichiarato soddisfatto per le eccellenti attività promosse dalla Pro Loco, che hanno permesso al piccolo comune irpino di essere fra quelli più attivi dal punto di vista culturale. Ha salutato la platea Ottavio Lucarelli, suggestionato da una località che permette di ammirare “uno squarcio panoramico di rara bellezza”, ed entusiasta per una manifestazione che ha premiato le eccellenze di diversi campi della cultura. Nell’anteprima della serata, anche l’intervento di Gianni Festa, che ha ricordato commosso lo spessore di un grande giornalista di questa terra, Giuseppe Pisano, a cui è dedicata la sala che ha ospitato la premiazione: “Un grande uomo che poteva scrivere di qualsiasi cosa”. Ricordo, a cui tutti gli intervenuti si sono uniti. Il primo riconoscimento assegnato, è stato il premio “Il Valore dell’Arte” a Luca Cipriano, Presidente del Conservatorio “Cimarosa” di Avellino. Cipriano, ringraziando la giuria, ha ricordato il grande lavoro che sta portando avanti al Conservatorio di Avellino: “Di fatto, è l’unica Università della provincia. Una realtà di oltre 1200 studenti provenienti da tutto il Sud, quarta scuola di musica per grandezza in Italia”. Premio al giornalismo conferito alla penna coraggiosa di Franco Buononato (direttore de “Il Mattino” di Benevento), giornalista che si occupato di momenti di cronaca particolarmente difficili, come la cattura del boss Alfieri, le faide di sangue fra i clan e l’inchiesta sui pedofili di Torre Annunziata. A metà serata è stato consegnato il premio “La ricerca scientifica”, all’oncologo dell’Ospedale Moscati di Avellino Cesare Gridelli, insignito nel 2013 dall’agenzia statunitense Expertscape del primo posto fra i maggiori esperti del cancro polmonare. In uno dei momenti più toccanti della serata, Gridelli ha confessato di aver scelto di intraprendere questa strada quando, da bambino, vedeva sua madre soffrire per una grave malattia: “Diventerò un dottore per guarirla, mi dicevo”. L’oncologo ha ricordato, inoltre, che la prima arma contro il cancro è la prevenzione. Successivamente, è stato assegnato il premio “La parola variabile” ad Andrea Manzi (“La città” di Salerno), riconoscimento che sottolinea l’abilità del giornalista di saper sconfinare con la sua penna in diversi ambiti della scrittura. Manzi, infatti, è anche un poeta di grande qualità, recentemente uscito con una nuova raccolta. E sempre in tema di versi, è stato premiato per la poesia Francesco Iannone, giovane narratore della fragilità, che ha regalato al pubblico uno dei suoi più significativi componimenti. Fra le sue ultime pubblicazioni, si ricorda “Pietra lavica” (Aragno, 2016). Premio “La cultura della legalità”, al magistrato Antonio Sicuranza, simbolo della “legalità che si oppone alla corrosione etica”. Sicuranza ha parlato del ruolo difficile del magistrato, spesso isolato e a volte strumentalizzato: “Il compito di chi rappresenta la legge è anche quello di sapersi tenere da parte – ha aggiunto inoltre – non sempre purtroppo legge e giustizia si sovrappongono”. È stata, infine, la volta del giovanissimo Vincenzo Fiore (autore del romanzo “Nessun titolo” e del saggio “Platone totalitario”) premio alla “Scrittura”, “per un elegante connubio di analisi e incisività narrativa, una scrittura quasi eroica che si muove fra abissi e immaginari splendori”. Fiore ha parlato del ruolo dell’intellettuale oggi che, nell’epoca della post-verità e del turbocapitalismo finanziario, ha il dovere di essere una voce fuori dal coro e di non accettare passivamente lo stato attuale delle cose. Monia Gaita, madrina dell’evento e pilastro portante della serata, dai noi intervistata, dichiara: “Oreste Giordano è stato un raffinato letterato del luogo nato nel 1875, autore di novelle e di poesie. Un uomo che ha dato grande fermento culturale a tutta la Campania, da Napoli all’Irpinia. Indimenticabile il verso in cui ricorda la sua piccola casa di Montefredane, un luogo dell’infanzia mai dimenticato. Per questo, in sintonia con il Sindaco, a cui va il merito di aver sostenuto a 360° questa iniziativa, abbiamo scelto di legare il premio al suo nome, per ancorarlo più saldamente alla nostra tradizione culturale. Un primo modo per abitare un luogo è abitarne la lingua, nell’epoca dei social, promotori di istantaneità e brevità, è importante lavorare per tutelare il linguaggio, e di riflesso tutelare il pensiero. Un ringraziamento speciale va anche a tutti coloro che, dietro le quinte, hanno collaborato alla realizzazione della serata e a Barbara Ciancia, che è stata una spalla fondamentale”.