Processo Aste ok, l’avvocato Taormina: “Impedito l’esercizio del diritto di difendere”

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Processo ste Ok, saltano i collegamenti in videoconferenza da remoto e slitta l’udienza. Un problema tecnico ha reso particolarmente difficili i collegamenti con gli imputati dalle carceri dove sono ristretti. Problematiche protrattasi per l’intera mattinata che alla fine ha determinato infatti il rinvio al 10 maggio prossimo.

I penalisti Carlo Taormina difensore di Gianluca Formisano (agli arresti domiciliari) e Roberto Saccomanno difensore di Livia Forte (ristretta nel carcere di Latina) hanno chiesto di rinviare l’udienza già calendarizzata e fissata per mercoledì prossimo, 10 maggio, per impegni in altri processi.

Nonostante l’istanza avanzata dai penalisti, il Tribunale di Avellino ha respinto le loro richieste. Il presidente  Roberto Melone e gli altri componenti  del collegio hanno deciso di confermare l’udienza  mercoledì, 10 maggio visto che a loro avviso “non ci sono impedimenti essendoci una codifesa per gli imputati interessati”.

Una decisione  che non è stata particolarmente apprezzata dall’avvocato Taormina. “Dopo una vita trascorsa  in parte in magistratura e per tutto il resto in avvocatura e in titolarità di cattedra universitaria, per la prima volta, con sprezzo di qualsiasi regola di buon senso e senza la minima considerazione per la toga forense nonché, ed anzi ancor più, per il diritto costituzionale, ed inviolabile dalla stessa Costituzione, di difesa dell’imputato, mi è stato impedito – dichiara il penalista – l’esercizio del diritto di difendere ed è stato compresso il diritto di difendersi dell’imputato con un provvedimento che ha ritenuto di respingere la mia richiesta di rinvio della prossima udienza considerando prevalente la mia partecipazione alla udienza avellinese dove deve essere sentito un testimone, tra l’altro da me già’ da me controesaminato, rispetto alla richiesta documentalmente comprovata delle mia partecipazione nello stesso giorno ad una udienza dinanzi alla Corte d’Assise di Messina, dove difendo un imputato detenuto per due omicidi e dove deve svolgersi l’esame dei Carabinieri del Ris di Messina, cioè l’attività probatoria più importante del processo”.

“Mi piacerà interpellare documenti e provvedimenti alla mano, il Consiglio Superiore della Magistratura per conoscere se simili atteggiamenti siano consoni con l’esercizio di una sana ed equilibrata giurisdizione rispettosa dei ruoli altrui e soprattutto degli imputati, specie in relazione alle valutazioni relative alla attribuzione di funzioni direttive o paradirettive, sulle quali – conclude l’avvocato Taormina- anche il Consiglio Superiore della Magistratura è chiamato a giudicare”.