Processo aste ok, contestate in aula le testimonianze di tre carabinieri

L'Avvocato Taormina entra duro: "Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male"

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Processo aste ok, contestate in aula alcune dichiarazioni di alcuni carabinieri da parte dell’avvocato Carlo Taorrmina difensore di fiducia di Gianluca Formisano .E’ quanto  emerso durante l’udienza di stamattina  al tribunale di Avellino sul  secondo filone d’indagine che vede protagonista il clan Partenio.

Per la prima volta, l’udienza si è celebrata presso l’aula di Assise del Tribunale di Avellino. “Abbiamo trasmesso alla Procura di Avellino i verbali delle udienze in cui i testimoni hanno accusato carabinieri di varie illegalità e, quindi, non abbiamo dato nessuna conclusione su quella che potrebbe essere la valutazione dei fatti”, ha dichiarato Carlo Taormina. “I militari dell’Arma dovranno essere sentiti come persone indagate in procedimento connesso e, quindi, cambia la valutazione delle loro dichiarazioni. Non bastano più le loro semplici dichiarazioni ma occorrono ulteriori elementi di riscontro; altrimenti è come se non avessero dichiarato nulla”.La vicenda è molto complessa e, successivamente, l’avvocato Taormina si è soffermato anche su alcuni attimi di tensione, avvenuti all’interno dell’Aula di Assise del Tribunale di Avellino, con il Pubblico Ministero Henry John Woodcock: “Non è soltanto la specificità degli atti compiuti ma c’è dell’altro e sarà oggetto di valutazione da parte nostra e che, sicuramente, condurrà alla produzione di nuove prove. L’inchiesta è governata dal Pm e, a questo punto, vedremo fino a che punto è stata “sua”. Prendo atto del nervosismo del Pubblico Ministero e saremo intransigenti. Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male”, conclude.La vicenda è molto complessa e, successivamente, l’avvocato Taormina si è soffermato anche su alcuni attimi di tensione, avvenuti all’interno dell’Aula di Assise del Tribunale di Avellino, con il Pubblico Ministero Henry John Woodcock: “Non è soltanto la specicitià degli atti compiuti ma c’è dell’altro e sarà oggetto di valutazione da parte nostra e che, sicuramente, condurrà alla produzione di nuove prove. L’inchiesta è governata dal Pm e, a questo punto, vedremo fino a che punto è stata “sua”. Prendo atto del nervosismo del Pubblico Ministero e saremo intransigenti. Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male”, conclude. La prossima udienza, adesso, è  fissata per il 10 marzo 2023. L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino.