Profughi in arrivo ad Ariano, il Comitato presenta un esposto: quella struttura non è agibile

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Ad Ariano c’è preoccupazione per l’arrivo dei circa 50 profughi che saranno ospitati nei locali dell’ex sede della Comunità Montana dell’Ufita, situata nel cuore commerciale di zona Cardito.
Il Comitato per la Tutela dei cittadini e del Territorio ha presentato proprio questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Benevento , alla Guardia di Finanza , ai Carabinieri alla Polizia e per conoscenza al Comune di Ariano , in cui si evidenzia che i locali privati, situati al secondo piano dello stabile di via Cardito , non sono idonei per questa destinazione d’uso e andrebbero pertanto adattati con lavori di adeguamento e di messa a norma. Mancherebbe dunque lo stato di agibilità e i profughi si troverebbero a vivere in un ambiente non adatto ad ospitarli nemmeno a livello igienico sanitario.
IL Comitato annuncia una mobilitazione collettiva. Gli abitanti della zona e gli esercenti sono sul piede di guerra, gli esercizi commerciali presenti ai piani inferiori , un centro fitness e un supermercato, avrebbero già manifestato, secondo quanto riferito dal Comitato, l’intenzione di disdire i contratti e andarsene. Il reperimento dei locali da parte delle cooperativa Petrilli di Flumeri, richiesto dalla Prefettura, sarebbe avvenuto per trattativa privata. Lo stabile , ex centro commerciale , è di proprietà di un ex assessore di Ariano.
Gli attuali amministratori affermano di aver appreso la notizia dalla stampa. “Non sapevamo nulla “ ha detto il vice sindaco Giovannatonio Puopolo “questa notizia ci è piovuta addosso ma è chiaro che stiamo già attivando l’Ufficio tecnico affinché verifichi se i locali in questione hanno ottenuto il cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione”-
In realtà circa tre mesi fa, all’appello del Prefetto ai sindaci per il reperimento di locali e strutture idonee ad accogliere immigrati, il comune di Ariano aveva risposto di non avere centri in grado di ospitare i rifugiati.
La possibilità di ricorrere a trattativa privata e l’urgenza di reperire strutture sembra in questo caso avere avuto la meglio e la possibilità di lauti guadagni sull’accoglienza dei profughi non è certamente un particolare secondario . Anselmo La Manna, Presidente del Comitato , ci tiene però a sottolineare che non si tratta di intolleranza e razzismo. “Queste persone sono state evacuate da strutture in cui le condizioni di vita erano inaccettabili, altre arrivano da realtà di fame, guerra e povertà, ma accoglierli in locali come quelli in cui si vorrebbe sistemarli ad Ariano non vuol dire certamente favorirne l’integrazione sociale “.