Corriere dell'Irpinia

Profughi, quando la firma del protocollo sanitario?

 

Dal primo arrivo dei profughi nella nostra provincia abbiamo chiesto alla Prefettura di Avellino la definizione di un protocollo specifico sanitario per tutti i migranti in arrivo. In che condizioni arrivano queste persone? E a quali controlli ed assistenza quotidiana vengono sottoposte? Qual’è il ruolo delle strutture sanitarie preposte ? Oggi dopo la morte del povero profugo a Flumeri c’interroghiamo se è stato fatto qualcosa. Avevamo chiesto di raccogliere per ciascun migrante un’anamnesi individuale per poter fare una valutazione clinica generale e individuare eventuali patologie pregresse, che potevano necessitare di trattamenti terapeutici, o eventuali sintomi e segni di malattie di recente insorgenza. Il tutto ai fini di tutelare la salute individuale del migrante e quella collettiva. Le visite per valutare segni di malattie o condizioni che richiedevano interventi sanitari di carattere dermatologico,neurologico,cardiologico,a carico dell’apparato digerente e respiratorio.Verificare e prendere in particolare considerazione le malattie di natura infettiva e parassitaria, comprese le infezioni/parassitosi dermatologiche ( fra le quali pediculosi, cioè la presenza di pidocchi, e scabbia) e venereologiche, tenendo sempre conto della situazione epidemiologica del paese di provenienza-situazioni che in passato già si sono verificate tra i profughi nostri ospiti,una morte di AIDS e casi di Scabbia- Purtroppo non si è mosso niente ,manca un’assistenza sanitaria continua da parte delle strutture territoriali,nessuna vaccinazione e nessun controllo sulla tipologia alimentare che nei centri ospitanti viene loro somministrato,generalmente pasti in netta contraddizione con gli alimenti loro abituali. Noi non vogliamo essere tacciati come i soliti che creano allarmismo ,ma vogliamo aprire confronti e rapporti per risolvere le questioni.Per questo lunedi 21 anche i Profughi ospiti nella nostra provincia parteciperanno alla fiaccolata per il diritto all’assistenza sanitaria. CGIL Ariano Valle Ufita 

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