PSR giovani, Coldiretti: “Ora risorse per chi è rimasto fuori”

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A oltre due anni di distanza dalla scadenza dei bandi, la pubblicazione delle graduatorie di uno degli interventi di investimento più importanti del PSR Campania 2014-2020, il Progetto Integrato Giovani, dimostra che è necessario spostare risorse per coprire tutti i progetti validi ma non finanziati per esaurimento del fondo. È quanto affermano Gennarino Masiello e Salvatore Loffreda, presidente e direttore di Coldiretti Campania.

Il Progetto Integrato Giovani comprende le misure 4.1.2 (investimenti per il ricambio generazionale nelle aziende agricole e l’inserimento di giovani agricoltori qualificati) e 6.1.1 (riconoscimento del premio per giovani agricoltori che per la prima volta si insediano come capo azienda agricola). Sono stati ammessi a finanziamento, per un importo complessivo di 140 milioni di euro, 728 progetti di cui 208 già finanziati nelle settimane scorse. Le domande ammissibili ma non finanziabili per esaurimento della dotazione finanziaria del bando sono 1.431.

“La forte voglia di fare impresa – dichiara il presidente Masiello – dimostra quanto giusta sia stata l’approvazione unanime della risoluzione delle Commissioni Agricoltura e Bilancio, che lo scorso 23 luglio ha chiesto alla Giunta De Luca di recuperare tutte le risorse inutilizzate del PSR. Coldiretti da due anni sostiene questa tesi, spingendo verso una revisione della programmazione delle risorse comunitarie a favore dei giovani, degli investimenti e dell’innovazione. Soprattutto in un periodo così difficile non ci possiamo permettere di deludere le aspettative di centinaia di ragazzi pronti a mettersi in gioco. Un giovane che decide di fare l’imprenditore agricolo non cerca lavoro, ma crea lavoro, per sé e per altri come lui”.

“Continueremo a sostenere – aggiunge il direttore Loffreda – la posizione assunta sulla proposta dei presidenti Petracca e Picarone, che rappresenta un’occasione importante per rimettere sui binari giusti una vicenda che ha vissuto troppi intoppi e rallentamenti. Possiamo correggere il tiro e restituire speranza, combattendo la delusione e lo scoramento in un passaggio storico così complesso. Abbiamo sempre sostenuto che a guidare le scelte e le procedure debbano essere i reali bisogni delle imprese che devono confrontarsi con un mercato dinamico, che ha bisogno di forze fresche. Dobbiamo rafforzare questa svolta epocale in agricoltura e accompagnare la crescita di tutto il sistema economico regionale”.