Quella visita di Pertini all’Irpinia ferita dal sisma, Cuccodoro incontra gli studenti di Nusco e Montella

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Il 26 novembre per le genti di Irpinia non e’ una data come le altre ma significativo anniversario della visita, a pochi giorni da quell’amaro 23 novembre 1980, di Sandro Pertini, che fu davvero “il presidente di tutti” come ricorda il Prof. Enrico Cuccodoro, docente di diritto costituzionale dell’Università del Salento, il quale da anni si impegna nel trasferire alle giovani generazioni la vita e le opere del celebre ex partigiano.” Sappiate, ragazzi- esordisce Cuccodoro, rivolto ai numerosi studenti del Liceo ” Rinaldo d’ Aquino”, presenti in sede a Nusco ed on line da Montella- che Pertini volle essere qui, con contrarieta’ delle stesse istituzioni, perche’ era un uomo ” impertinente” che sentiva forte il bisogno di avvicinare le istituzioni alla gente.” Cuccodoro non e’ solo nel rievocare l’operato del Presidente ma viene affiancato online dal giornalista Rai Luciano Ghelfi che subito precisa: “Il Quirinale per lui non fu mai colle residenziale ma punto di osservazione della realtà del Paese in cui volle sempre calarsi.” ” Per capire questo – precisa Cuccodoro – basta gia’ solo ripercorrere il 1980, anno funesto in cui seppe far sentire la sua voce all’indomani dell’uccisione di Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet, della strage ferroviaria di Bologna fino al sisma del 23 novembre.” Della comune vicinanza dei vari Capi di Stato ai cittadini stremati si rivela convinto anche Ghelfi che precisa come ogni Presidente abbia avuto il suo stile, ma tutti hanno saputo lasciare il Colle nei momenti di difficoltà del Paese.” Hanno anche imparato a viaggiare anche all’ estero( non solo a Citta’del Vaticano!) arrivando persino in Cina, l’ unico viaggio in cui la signora Pertini affianco’ il marito. ” Non pensiate, ragazzi – incalza Ghelfi – che i pur patinati brindisi delle cene presidenziali siano inutili e slegati dai contesti internazionali.” Il pensiero del giornalista va all’amicizia personale di Mattarella con il Presidente tedesco Steinmeier.” Non avete idea – chiosa Ghelfi- di come sia stato fondamentale l’ asse italo- tedesco nella gestione della pandemia”. I due relatori, interagendo con i ragazzi, coordinati dai rappresentanti di istituto Michela Rullo ed Ernesto Varallo, sotto la guida attenta della Prof.ssa Antonella Prudente, referente dell’ iniziativa, hanno una formativa occasione, sostenuta dalla Dirigente Prof.ssa Emilia Strollo, per comprendere che ogni politica costruttiva si basa sempre sull’opportuno confronto di pesi e contrappesi, che, avverte Ghelfi, non rendono appieno l’ idea del ” check and balance”.” Non tutto può rimanere immobile – avverte Cuccodoro- perché l’ Italia dei Padri Costituenti non e’ la stessa del 2022 ma dobbiamo restare vigili perche’ la tentazione del Presidenzialismo, cui lo stesso Pertini fu avverso, unitamente ad inique autonomie amministrative può rivelarsi miscela esplosiva”. Cuccodoro da fiero meridionale concorda con il mantovano Ghelfi sulla necessità di arginare derive secessioniste, che pur indussero gia’ i Costituenti a riconoscere Statuti speciali a Regioni come la Sicilia” Le sfide sono ancora tante – avverte Cuccodoro- Non possiamo perderci dietro la presenza della piccola Ginevra, figlia della Meloni, a Bali in occasione del G20 su questioni invece molto più importanti” .Inevitabile arriva, dunque, la domanda su quanto siano maturi i tempi per una Presidente della Repubblica donna e non si fa attendere la risposta di Ghelfi che ricorda: “A Montecitorio vi e’ una Sala delle donne voluta dalla Boldrini in cui, tra i ritratti delle donne impegnate in politica , vi erano 3 specchi in cui le donne erano invitate a specchiarsi come future Presidenti del Consiglio, della Corte Costituzionale, della Repubblica.Ora, dopo le affermazioni della Meloni e della Cartabia resta solo uno specchio!”.Ghelfi vorrebbe ancora trattenersi ancora nella conversazione con gli alunni dei vari indirizzi dell’Istituto, quando avverte: ” Devo lasciarvi perché devo lavorare su un tweet appena arrivato di Macron a cui sta rispondendo proprio il Quirinale, a conferma di come siano importanti i rapporti interistituzionali. ” Le battute finali dell’incontro sono così riservate al Prof.Cuccodoro, che prima di ricevere i saluti del sindaco di Nusco Walter Vigilante e del vicario dell’ Istituto Prof. Salvatore Pizza completa il racconto delle tante storie che sente il dovere di trasmettere ai giovani perché le generazioni passano ma i valori restano.Ed il suo pensiero va al suo abbraccio con la signora Carla Voltolina Pertini che , nell’accoglierlo nella sua casa di 30 mq affacciata su Piazza Fontana di Trevi, gli raccomando’ di trasferire la memoria sua e del marito ai ragazzi.Ed ai giovani Cuccodoro legge una delle lettere di Pertini confinato a Santo Stefano in cui il celebre partigiano ribadiva di avvertire un rassicurante profumo di ginestra che lo inebriava, ricordandogli che nella vita l’ amore e’ come la fede, non si insegna, si vive. L’intento di trasferire ai ragazzi emozioni e senso di responsabilità per un futuro migliore del paese è più che riuscito

Pellegrino Caruso