Radioterapia: “Le carnevalate della Morgante”. Attacco duro da parte di Maraia

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Le associazioni del territorio per molti anni hanno denunciato il tentativo dell’ASL di favorire i privati.

Più volte è stato denunciato pubblicamente che L’ASL stava facendo di tutto per  ritardare l’attivazione del reparto di radioterapia dell’ospedale di Ariano, con l’effetto di far sì che
l’impianto sarebbe stato realizzato prima nel privato.

Oggi quelle denunce vengono confermate dalla realtà.

Si tratta di preveggenza? Non credo. Chi aveva denunciato quelle cose ci aveva visto lungo e ci aveva visto giusto.

La Morgante nel 2017 aveva in cassa tutti i soldi necessari per realizzare l’impianto di radioterapia pubblico ad Ariano. Quei soldi furono spesi per altre finalità e scippati alla radioterapia del nosocomio arianese.

La Morgante, prima di utilizzare i soldi della Radioterapia di Ariano per altri interventi aveva chiesto alla Regione di sapere “se l’attivazione della Radioterapia ad Ariano potesse confliggere con le autorizzazioni rilasciate ai privati”.

La Morgante con questa domanda si è smascherata, ha palesato il suo modo di intendere la sanità.

Quella domanda rappresenta un vero e proprio abominio e dimostra l’incompetenza della ASL:  le attività private in ambito sanitario non possono mai confliggere con le attività pubbliche.

Quella domanda non doveva mai essere posta, ma soprattutto L’ASL avrebbe dovuto utilizzare i soldi in cassa per realizzare la radioterapia.

La radioterapia pubblica costa meno alle tasche dei cittadini e, soprattutto, non è sottoposta a limiti di spesa: questo significa che una radioterapia pubblica può curare più pazienti di una radioterapia privata e può farlo con costi notevolmente più contenuti.

Oggi che il Movimento 5 stelle ha sbloccato i fondi per finanziare la Radioterapia pubblica ad Ariano Irpino, la Morgante scopre l’acqua calda e dichiara pubblicamente che la radioterapia privata di Villa Maria non confligge con la radioterapia da realizzare nel pubblico, ad Ariano.

Siamo davvero alle comiche. Forse il Direttore Generale dell’ASL è ancora preda dei fumi del carnevale appena passato. Per questo motivo non indugia a farsi beffe dei cittadini, giungendo fino al punto di smentire se stessa.

Se la Morgante, nel 2017, avesse realizzato l’opera, invece di mandare una lettera in regione per capire se la radioterapia pubblica potesse confliggere o meno con quella privata, oggi l’ospedale di Ariano Irpino avrebbe avuto un reparto di radioterapia attivo.

Purtroppo la Morgante è riuscita a capire solo a carnevale 2019 una cosa che era evidente a tutti già da molti anni.

Il risultato di questa difficoltà di comprensione che ha assalito la Morgante è sotto gli occhi di tutti: se non fosse stato per il Ministero della Salute a guida 5 stelle la radioterapia ad Ariano sarebbe stata definitivamente archiviata.

Grazie al Movimento c’è ancora speranza.

Stiamo lavorando per fare i modo che i pazienti oncologici possano curarsi nelle nostre terre e non fuori regione, a Roma, come intende fare qualche privato.

Comunicato Stampa