AVELLINO – Fernando Rambo De Napoli entra nella famiglia del Mid irpino, Movimento Italiano Disabili della Provincia di Avellino. Lo annuncia il coordinatore campano del Mid, Giovanni Esposito: “Felice di avere con noi un simbolo storico del calcio italiano, internazionale e della nostra città. De Napoli è un valore aggiunto che arricchisce le nostre battaglie all’interno del nostro Movimento, affinché la speranza diventi sempre più forte”.
Per capire la caratura di questo personaggio, un simbolo e un nome prestigioso per la provincia di Avellino basta dire che De Napoli (detto Rambo per la sua somiglianza con Sylvester Stallone, protagonista del film Rambo che usciva nelle sale proprio durante il clou della carriera calcistica di De Napoli) è ad oggi l’unico giocatore dell’Avellino ad aver disputato un Mondiale di calcio con la nazionale italiana. Ecco un po’ della sua storia:
Nando De Napoli è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, cresciuto nelle giovanili della Mirgia di Mercogliano. Dopo una stagione al Rimini, allenato da Arrigo Sacchi, passa all’Avellino, esordendo in Serie A nel 1983. Nel 1986 viene ceduto al Napoli dove vince due scudetti, rispettivamente nel 1986-87 e nel 1989-90, una Coppa Italia nel 1986-87, una Coppa Uefa nel 1988-89 e una Supercoppa italiana nel 1990. Gioca a fianco di Salvatore Bagni, restando a Napoli fino al 1992. Passato al Milan vince altri due scudetti (1992-93 e 1993-94) e una Uefa Champions League (1993-94), collezionando tuttavia solo 9 presenze in Serie A nel suo biennio a Milano. Nel 1994 si trasferisce quindi in prestito alla Reggiana. L’ottima stagione personale in Emilia, nonostante la retrocessione dei granata in Serie B, gli vale la chiamata di Giovanni Trapattoni al Cagliari. In rossoblù una serie di problemi fisici non gli permettono però di scendere in campo, sicché nel mercato di riparazione di ottobre i sardi ricedono il calciatore proprio alla Reggiana, club dove chiude la carriera nel 1997.
L’esperienza con la maglia azzurra. Esordisce in nazionale l’11 maggio 1986, a ventidue anni, entrando al posto di Ancelotti all’inizio del secondo tempo della partita amichevole Italia-Cina (2-0) disputata allo stadio San Paolo di Napoli. Viene quindi inserito dal Ct Enzo Bearzot nella lista dei convocati per il campionato del mondo 1986 in Messico, dove viene schierato come titolare nelle quattro partite disputate dall’Italia, che viene eliminata agli ottavi dalla Francia. Nella successiva gestione di Azeglio Vicini si conferma come titolare, e il 10 giugno 1987 realizza il suo unico gol in nazionale, nella gara amichevole vinta per 3-1 contro l’Argentina a Zurigo. Prende parte al campionato europeo 1988 in Germania Ovest, dove gli Azzurri raggiungono la semifinale, e al campionato del mondo 1990, giocato in casa, chiuso al terzo posto. Con l’arrivo del nuovo Ct Arrigo Sacchi trova meno spazio, e ottiene la sua ultima presenza in nazionale il 25 marzo 1992, nella partita amichevole vinta per 1-0 contro la Germania a Torino. Ha vestito per 54 volte la maglia azzurra, segnando un gol.
Al termine della sua carriera da calciatore, rimane alla Reggiana rivestendo il ruolo di team manager fino al giorno del fallimento della squadra emiliana, nel 2005. In seguito lascia il mondo del calcio e diventa proprietario, insieme a un altro socio, di un’enoteca a Vergato. Dalla stagione 2021-2022 diventa coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino.