Referendum 17 aprile: un voto per la salvaguardia dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle risorse del territorio

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L’iniziativa organizzata dal circolo del Pd “Riformando” di Avellino sul tema delle trivellazioni petrolifere, in vista della consultazione referendaria del 17 aprile, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici ed istituzionali, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell’associazionismo, uniti nell’impegno per la vittoria del Sì.
Dopo la relazione introduttiva del dirigente democratico, Gerardo Adiglietti, sono intervenuti – tra gli altri – il segretario generale della Cgil irpina, Vincenzo Petruzziello, il segretario provinciale ed il consigliere della presidenza nazionale delle Acli, rispettivamente Mimmo Sarno ed Alfredo Cucciniello, il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, il capogruppo democratico al Comune di Avellino, Enza Ambrosone, la consigliera di parità, Mimma Lomazzo, il segretario dell’Uisp provinciale, Vincenzo Violano.
Durante il confronto è emersa l’importanza dell’appuntamento referendario per le politiche ambientali ed energetiche del Paese, che debbono compiere uno scatto in avanti, in termini di tutela del territorio e delle risorse naturali, attraverso la programmazione di un percorso che abbandoni l’utilizzo di combustibili fossili altamente inquinanti, in favore di energie rinnovabili e pulite. Il successo del referendum del 17 aprile acquista dunque un valore simbolico e concreto che va al di là della semplice abrogazione della norma che consente lo sfruttamento senza limiti temporali dei giacimenti di gas e petrolio delle piattaforme installate entro le 12 miglia marine dalle coste. E’ evidente infatti la stretta connessione che esiste tra il tema oggetto del referendum e la tutela delle ricchezze paesaggistiche, agroalimentari ed enogastronomiche dell’Irpinia, che sono il vero patrimonio della nostra comunità, purtroppo minacciate da speculazioni, trivellazioni e un cattivo uso del territorio.
Anche per questa ragione si ritiene sbagliata la posizione assunta dal presidente del consiglio e segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, in merito al referendum, che in ogni caso resta uno strumento di partecipazione democratica.