Il quorum non è stato raggiunto, ma oltre 15 milioni di elettrici ed elettori hanno detto nell’urna il loro “No” allo “Sblocca Italia” e alla trivellazione incontrollata di coste e territori.
In Irpinia la percentuale dei votanti è stata un po’ più bassa di quella nazionale, il 29,79 rispetto al 31,2. Si conferma la tendenza ad una riduzione “strutturale” della partecipazione al voto nella nostra provincia che già alle ultime regionali era rimasta sotto la soglia del 50% (46,59 %).
Ciò nonostante la partecipazione al voto in Irpinia è stata la più alta in Campania (26,13%).
E’ il segno che, nel disimpegno generale dei rappresentanti delle istituzioni (amministratori e sindaci), della politica e dei mezzi d’informazione, c’è stato un lavoro diffuso e spesso sommerso per richiamare attenzione e sollecitare partecipazione. C’è stato lo sforzo generoso dei comitati “No Triv”, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi associativi giovanili. C’è stato l’impegno dei partiti della sinistra e c’è stato il lavoro di SEL/SI.
A tutti coloro che hanno profuso il loro impegno e hanno dato una mano va espresso un esplicito ringraziamento.
Se anche non è stato raggiunto il quorum si è trattato comunque di una bella battaglia di democrazia combattuta, per di più, controcorrente e a mani nude.
Adesso, però, non bisogna smobilitare ma occorre continuare a battersi contro l’avvio delle trivellazioni in Irpinia, per affermare la gestione pubblica dell’acqua, per tutelare il territorio e l’ambiente. E soprattutto occorre continuare già nei prossimi giorni l’impegno per difendere la democrazia e ampliare la partecipazione con l’avvio della raccolta di firme contro “l’Italicum” e la “deforma” della Costituzione.