Referendum Veneto e Lombardia, il commento di D’Alessio (Noi con Salvini Irpinia)

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Da coordinatore giovanile di noi con salvini per la provincia di Avellino, mi congratulo con l’intero popolo veneto e lombardo per il traguardo conseguito. Siamo nel pieno post referendum e già sento tante teorie ed ipotesi sul futuro assetto politico delle 2 regioni. Per spiegare in maniera facile ed accessibile a tutti, questo referendum voluto da tanti anni, non comporta

(Il giovane D’Alessio, coordinatore del partito).

nell’immediato nessuna modifica. I referendum consegneranno ai 2 governatori Zaia e Maroni maggiori poteri per poter stipulare i futuri accordi con il governo. Zaia per il veneto e Maroni per la Lombardia, hanno incentrato questo referendum su 23 punti fondamentali per le 2 regioni. I primi 20 punti sono organizzati e gestiti soltanto dalle regioni, come ad esempio : (rapporti internazionali e con l’UE, commercio estero, tutela e sicurezza del lavoro, ricerca scientifica e tecnologica, ordinamento sportivo, alimentazione, tutela della salute, protezione civile, grandi rete di trasporti e navigazione, porti e aeroporti civili, previdenza completare e amministrativa, distribuzione dell’energia, ordinamento della comunicazione, governo del territorio, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, case di risparmio, case rurali, aziende regionali di credito e valorizzazione del territorio. Gli altri 3 punti sono trattati solo dallo Stato. Sono delle organizzazioni come la tutela dell’ambiente, norme sull’istruzione e la giustizia di pace. Voglio precisare cari lettori che per richiedere l’autonomia regionale non è necessario il referendum. Ad esempio l’Emilia Romagna da tempo sta trattando con lo stato senza aver fatto nessun referendum. Fra i 2 referendum per l’autonomia quello veneto e leggermente diverso rispetto a quello lombardo. In Veneto dovevano raggiungere obbligatoriamente il quorum, ovvero il numero necessario di elettori o partecipanti da raggiungere, mentre in Lombardia non c’era nessun obbligo. A mio avviso l’unico grande ostacolo che troveranno i 2 governatori sarà sul piano fiscale, sono sicuro che lo stato boccerà la richiesta di autonomia fiscale. Con un’eventuale autonomia fiscale le regioni autonome, tratteranno molti più soldi nelle regioni e ne verseranno di meno a Roma, ma secondo alcuni politici questo metodo è completamente incostituzionale. Finisco con una mia nota personale, che l’autonomia è giusta se la che lo richiede abbia le dovute risorse per poter viaggiare da sola. Voglio ricordare che anche se la situazione cambia da regione a regione, l’autonomia non significa secessione. L’autonomia porta solo un’unico grande obbiettivo, più potere alle regioni sia sul campo sociale che economico. Sul piano economico, le banche regionali avranno molto più potere, sul piano imprenditoriale tutti gli imprenditori troveranno una regione molto più disponibile ad aiutare, sul piano sociale tutti i cittadini beneficeranno di più servizi in tutti i settori. La mia posizione è favorevole alle autonomie, ma condanno una futura idea o proposta di secessione. L’Italia deve restare unita ora più che mai. Da nord a sud! Con Matteo Salvini premier.

Di Giuseppe D’Alessio.