Revenge Porn, Confesercenti: dobbiamo parlare ai ragazzi

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Si è tenuto ieri sera a Napoli, presso l’Hotel Oriente, un convegno-confronto sul triste fenomeno del “Revenge Porn”, organizzato da Confesercenti Napoli e Campania insieme allo studio penalistico di Maria Grazia Santosuosso.

All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e la signora Maria Grazia Giglio, madre di Tiziana Cantone, tra le vittime tristemente più celebri del “Revenge Porn”. Confesercenti ha voluto sostenere questa iniziativa, consapevole dell’importanza dell’argomento per imprese, famiglie e giovani.

«Confesercenti  – ha spiegato Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente Nazionale con delega al Mezzogiorno – vuole essere al fianco delle imprese, in ogni circostanza possibile. In Campania ci sono oltre 560mila imprese, di cui quasi 60mila sono artigiane, fatte da persone che la mattina scendono di casa e lasciano i loro figli da soli.

Il “Revenge Porn” è un problema che può coinvolgere improvvisamente chiunque, comprese le migliaia di imprenditori campani che rappresentiamo. Riteniamo che dibattiti come questo, che aiutano a capire e conoscere il problema, siano necessari per gestirlo. Saremmo orgogliosi di quanto fatto se riuscissimo ad evitare anche soltanto un caso di “Revenge Porn”».

L’obiettivo – ha concluso il presidente Vincenzo Schiavo – è quello di dire ai nostri ragazzi di stare più attenti, ricordando loro che un video o una foto soltanto inviata a un amico, o un’amica, può trasformarli in una vittima, distruggendo con un semplice clic la loro vita e quella delle persone che hanno intorno».

Importante la presenza e l’apporto del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «Siamo molto impegnati su questo tema dell’educazione dei giovani e dell’infanzia che significa prendersi carico di questi ragazzi e seguirli per cercare di rispondere alle loro fragilità. Chiaramente il primo aspetto che ci sta a cuore è quello dell’evasione scolastica ma anche difendere questi giovani, bambini in alcuni casi, da quelle che sono le insidie della Rete.

E’ sicuramente un altro percorso da portare avanti per quelli che sono i temi legati alla protezione dal “Revenge Porn” e dall’accesso a siti che spingono all’autolesionismo. Come Comune di Napoli, affiancheremo queste iniziative di Confesercenti che saranno portate anche nelle scuole perché rappresentano un tassello della nostra politica per l’infanzia e per i ragazzi».

Molto atteso anche l’intervento di Maria Grazia Giglio, madre di Tiziana Cantone, vittima proprio del Revenge Porn. «Quello che bisogna pure far capire ai ragazzi  – ha riferito – è che il virtuale non è la realtà, la vita reale è un’altra. C’è bisogno dell’insegnamento dei valori, ma quelli veri. Purtroppo i ragazzi si stanno allontanando da valori autentici e recuperarli non è facile. Ci devono pensare i genitori in primis, in sinergia con gli insegnanti. A volte siamo noi adulti che non sappiamo dare il buon esempio. I ragazzi dovrebbero utilizzare meno il telefonino e il computer. Si dovrebbe limitare il tempo da dedicare alla rete. Vedo spesso ragazzini e ragazzine allo sbando, totalmente insoddisfatti, che inevitabilmente poi si danno all’alcol e alle droghe». Non è mancato il riferimento specifico alla vicenda di sua figlia. «La riapertura del caso di mia figlia Tiziana, come madre, è una magra consolazione. Certo è una boccata d’ossigeno. Oramai non mi aspetto più niente. Sento solo parlare di richieste di archiviazione. Tiziana è esistita e tutti sanno quello che ha subito: una gogna mediatica feroce come mai era accaduto al mondo. Io sono una mamma che lotta da sola da sei anni e mezzo e ancora aspetto che venga detta la verità sulla morte di mia figlia. Il grido di aiuto di Tiziana, quando era ancora in vita, è caduto nel vuoto come sta cadendo anche il mio. Ma non lo permetterò perché io vivo solo per questo: per avere quella verità che già conosco».