Riapertura ospedale Landolfi, Fp Cgil: “Al taglio del nastro seguano gli step necessari per far ripartire davvero i servizi”

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Sulla riapertura dell’ Ospedale Landolfi  la Segretaria Generale della Fp Cgil, Licia Morsa e il Segretario Provinciale, Pietro de Ciuceis, intervengono attraverso una nota congiunta.

“Sulla questione della “riapertura” del Landolfi vogliamo dire due cose, visto che, purtroppo, di questa vicenda ne sappiamo più di molti che oggi parlano. Innanzitutto, il Landolfi- chiariscono i due esponenti della Cgil-  non è mai stato chiuso totalmente. Qualcuno si dimentica che, su nostre pressanti richieste, l’Azienda ha mantenuto attivo il Servizio di Dialisi e il Laboratorio Analisi e, fino a qualche tempo fa, anche la Radiologia, al totale servizio di un territorio che la Asl ha estrema difficoltà a gestire, viste le condizioni operative e strutturali del presidio di Montoro”.

“Vogliamo poi ricordare che una struttura come il nuovo Landolfi non potrà mai aprire di botto, ma lo dovrà fare, obbligatoriamente, per step. Questo a causa della complessità dei nuovi servizi che ospiterà. Detto questo, capiamo gli screzi fra politici e ce ne facciamo una ragione, ma, visto quello che è successo a quello che- sottolineano i due sindacalisti –  fu un ospedale a Solofra e quello che sta accadendo ad Irpiniambiente, oggi la nostra, oltre che doverosa attenzione, è diventata preoccupazione”.

“Non condividiamo posizioni a prescindere da parte di chi deve tutelare tutti noi, di qualsiasi bandiera politica esso sia. È necessaria una vigilanza attiva, affinché, quanto previsto dal nuovo atto aziendale, si realizzi anche a Solofra, che, oggi, per noi è tecnicamente uno “stabilimento” sanitario dell’AORN Moscati. Tuttavia, nulla vieta che, in condizioni diverse, possa – evidenziano  Morsa  e  De Ciuceis – ambire a diventare anche altro. L’Azienda sa perfettamente cosa serve per riaprirlo, come noi del resto, e, per questo, non c’è nessuna necessità di suggerimenti e di ulteriori incontri”.

“Al contrario, abbiamo chiesto solo un chiarimento sul destino del personale che, con tanti sacrifici, ha lottato per una struttura con grande senso di appartenenza e, siamo sicuri, che, nei giusti tempi, tornerà a lavorarci, anche se in settori diversi. Alla stessa maniera in cui ci siamo opposti alla “transumanza” prevista ai tempi del DCA. 29, oggi riteniamo inopportuno obbligare- concludono Morsa e de ciuceis-  qualcuno a partire dalla città ospedaliera per dare vita alle prime degenze del Landolfi. Trovare altre vie è possibile”.