Rifiuti, il Governo boccia il piano regionale della Campania

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Il Ministero dell’Ambiente ha bocciato il Piano regionale dei rifiuti che era stato approvato dalla Giunta guidata dal Governatore De Luca e che era stato deliberato anche dal Consiglio Regionale della Campania.

Infatti con una nota del 29 dicembre scorso la Direzione generale del Ministero dell’Ambiente ha comunicato che il Piano è stato respinto per vizi di legittimità chiedendo ravvedimenti per evitare ricadute ancora più gravose sul cammino amministrativo del provvedimento. Ma ciò che viene messo in discussione è la stessa strategia del Piano regionale dei rifiuti , in particolare la previsione di una maggiorazione dell’utilizzo delle discariche, lamentando il perdurante stallo dei livelli di realizzazione della raccolta differenziata. Il Piano ha subito lo stop, quindi, non solo per sue lacune ma anche per le conseguenze negative che comporterebbe al Piano nazionale che in tal modo rischierebbe di essere ulteriormente esposto alle sanzioni dell’Unione Europea.

Dopo l’evidenziarsi del fallimento del Piano Sanitario Regionale, le favole sullo smaltimento delle eco balle e la debacle nelle diverse province del servizio di trasporto pubblico, la bocciatura del Piano regionale dei rifiuti completa il quadro di una realtà profondamente diversa da quella rappresentataci dal Governatore De Luca nei soliloqui televisivi di mezza sera. La tecnica della distrazione di massa ha fatto oramai il suo tempo e alzato il sipario si svela tutto il dramma di una gestione fallimentare della Regione Campania che non può essere più affidata ad una pletora di consulenti apprendisti stregoni senza immaginare un respiro di governo innovativo e strategico di un ente così importante.

Noi di Sinistra Italiana lo diciamo da tempo che uno dei modi per iniziare una inversione di tendenza è nel metodo di concepire e realizzare il governo regionale, a partire dalla modifica non più rinviabile dello Statuto, per eliminare il sistematico ricorso al voto di fiducia generalizzato e per riproporre in tal modo la centralità della legiferazione del Consiglio regionale aperto alle istanze dei territori e delle popolazioni della Campania.

Si spera che dopo l’ennesima mortificazione il Governatore si ravveda e se ne faccia una ragione che il tempo degli annunci è oramai superato e che che la sua esperienza di governo si sta sempre più trasformando in una pallida e insignificante meteora.