C’è stato un momento nel quale l’uomo ha iniziato a sviluppare un pensiero spirituale? Esiste uno scopo evolutivo nella religione? E come ha fatto a sopravvivere in un mondo sempre più secolarizzato?
Basandosi su ricerche innovative, studi di casi clinici, ricerche sul campo provenienti da tutto il mondo, storie di leader carismatici e di sette misteriose, lo psicologo evoluzionista Robin Dunbar propone un’analisi affascinante sul primo e più forte impulso umano: credere.
Esplorando le religioni mondiali e le loro numerose derivazioni, comprese le religioni dell’esperienza praticate dalle prime società di cacciatori-raccoglitori, Dunbar sostiene che questo istinto non rappresenta un’anomalia peculiare degli esseri umani, ma un vantaggio. Essa può giovare alla nostra salute e al nostro benessere individuale, ma, cosa ancora più importante, può favorire i legami tra comunità, aiutando a tenere insieme le società più frammentate.
Robin Dunbar, insegna Psicologia evolutiva a Oxford. Ha una cattedra allo University College di Londra e una all’Università di Liverpool. Fellow della British Academy, gli è stata conferita la Osman Hill Medal dalla Primate Society of Great Britain, la Huxley Medal dal Royal Anthropological Institute, e una laurea honoris causa in Computer Science dalla Aalto University (Finlandia). Le sue ricerche dei passati cinquant’anni si sono concentrate sull’evoluzione della socialità nei primati e negli umani. Tra i suoi libri ricordiamo: La scimmia pensante (Il Mulino, 2009), Di quanti amici abbiamo bisogno? (Cortina, 2011), Amore e tradimento. Uno sguardo scientifico (Cortina, 2013), Amici (Einaudi, 2022).