Ronghi: sanità il fallimento di De Luca

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 Napoli – “Nomine di uomini-chiave ricadute su persone coinvolte in presunti procedimenti giudiziari, liste di attesa sempre più lunghe, barelle nascoste negli ospedali lontano dagli occhi dei cittadini, procedimenti di gara poco chiari e facenti ricorso all’estensione dei servizi: a due anni dalla elezione di De Luca a Presidente della Regione, è questo il bilancio della ‘svolta’ nella sanità annunciata dall’esponente del Pd che ha raggiunto l’apice della vergogna con la notizia di una paziente dell’ospedale San Paolo ricoperta di formiche”.


E’ quanto ha affermato il Segretario regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, Salvatore Ronghi, nella conferenza stampa tenuta oggi a Napoli insieme con la classe dirigente del partito guidato da Alemanno e Storace, nella quale ha presentato un dossier “sui disastri e sulle responsabilità politiche della mala-sanità campana targata De Luca”.
Hanno preso parte all’incontro i dirigenti nazionali Ettore De Conciliis, Marco Cerreto, il coordinatore e la componente del coordinamento cittadino Carlo Farucci e Imma Guariniello, e il responsabile del coordinamento sanità, Daniele Masala.
“Contrariamente allo spot della sua campagna elettorale, con De Luca siamo ultimi nei settori fondamentali della vita, a cominciare dalla sanità” – sottolinea Ronghi –  che aggiunge: “per un presidente di Regione dare la colpa ad  un commissario ad acta o alla sua mancanza significa raccontare una grande bugia perché, tra i poteri esclusivi del presidente c’è quello della nomina dei direttori delle Asl e delle Aziende ospedaliere ai quali spetta la organizzazione e la responsabilità del servizio sanitario sulla base degli atti aziendali, nomine a cui De luca ha fatto ricorso a piene mani,  derogando alle procedure trasparenti e partecipate previste dalla legge nazionale ed applicate da tutte le regioni, grazie ad una norma regionale, guarda caso non contestata dal governo Renzi, che gli ha attribuito il pieno potere senza alcun controllo”.
“In questo quadro, la responsabilità politica delle nomine dei direttori è in capo al solo presidente De Luca che si assume onori ed oneri della stessa e, in questo campo, il presidente ha ‘toppato’ tante volte: basta pensare a Mastursi, braccio destro di De Luca costretto a dimettersi per una inchiesta della Procura di Roma; Enrico Coscioni consigliore del presidente rinviato a giudizio per presunte pressioni tese a far dimettere alcuni direttori ; Gianpiero Berruti nominato a capo dell’Asl sannita per accorgersi poi che probabilmente non aveva i titoli; Elia Abbondante nominato addirittura alla guida dell’Asl Napoli 1 e poi arrestato per presunte questioni legate alla sanità; e poi ancora Nicola Cantone nominato a Salerno e rinviato a giudizio per presunte dichiarazioni false per accedere all’incarico”.
“Queste nomine sono un chiaro segnale di qual è il metodo del presidente della regione il quale non può imputare ai suoi predecessori le responsabilità di quanto accaduto, in ultimo, alla donna ricoverata all’Ospedale San Paolo” – ha rimarcato Ronghi – che, sul tema, ha espresso “apprezzamento per l’azione di denuncia del consigliere dei Verdi Borrelli” e ha precisato che: “l’annunciata sostituzione da parte del direttore del presidio di aver  provveduto ad estromettere dall’ospedale l’azienda del servizio di pulimento Kuadra per sostituirla con Esperia è paradossale perchè sembra che il direttore non sappia che le due società sono identiche ed intercambiabili e fanno parte dello stesso gruppo, e quindi, si tratta di una ‘bufala’”.
“Su questa vicenda – ha continuato – bisogna chiedere a De luca il ‘giustiziere’, che fu pronto a scagliarsi contro i medici che dell’ospedale di Nola che salvarono vite nell’inverno scorso curando anche sul pavimento del pronto soccorso, in quanto privi di mezzi, perché il responsabile dell’ospedale San Paolo sia ancora al suo posto e se intende attivare l’avvocatura regionale per costituire la Regione parte civile nel caso di eventuali procedimenti penali a carico dei direttori che distruggerebbero l’immagine della sanità campana e priverebbero i campani del diritto alla salute”.
Infine, una parte del dossier riguarda il sistema degli appalti: “per quali motivi si fa ricorso alla procedura dell’estensione degli affidamenti già in corso in strutture ospedaliere per garantire il servizio di pulimento, ad esempio nell’Ospedale del Mare, e non si bandisce una nuova gara? Perché si chiudono gli occhi al cospetto sfruttamento dei lavoratori addetti al pulimento che continuano ad esser precari e con un futuro sempre meno chiaro? Perché non si procede ai concorsi per Primari per coprire l’oltre 50 per cento dei reparti e si continuano a nominare i facenti funzione? . Sono solo alcuni degli interrogativi che restano senza risposta nella sanità campana a guida De Luca – conclude Ronghi – mentre i campani continuano a morire di malasanità e di liste di   attesa   facendo sprofondare la nostra regione nel baratro e legittima fuga verso la sanità di altre regioni”.