Rosato sindaco di Avellino?: “Se c’è una richiesta di scendere in campo, nessuno può sottrarsi”

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"Sono solo voci che corrono. Non è pensabile. Sono cose che non esistono".
Esordisce così il manager uscente del Moscati, Pino Rosato, incalzato dai cronisti rispetto alla sua candidatura a sindaco di Avellino, a margine del passaggio di testimone ai vertici dell’Azienda Ospedaliera.
Proseguendo nel ragionamento, tuttavia, Rosato aggiunge un "mai dire mai. Certo non esiste un uomo adatto a "tutte le stagioni".
La linea che lancia il dottore avellinese è quella di un patto di fine consiliatura per scongiurare il commissariamento che "rappresenta un momento deleterio per una città".
Superata questa fase, poi, per Rosato "al momento giusto, laddovè c’è una richiesta di scendere in campo nessuno può sottrarsi".

E alla domanda, "cosa farebbe Rosato sindaco di Avellino per il Moscati", il diretto interessato parla di un impegno più incisivo delle istituzioni per accelerare "tutte quelle situazioni che hanno rallentato lo sviluppo dei servizi e, non ultimo, rinvigorire la classe medica cittadina perché l’età media dei dipendenti, ad oggi, è oggettivamente alta".
Assunzioni che per Rosato debbano seguire la strada della meritocrazia e delle capacità gestionali.
Se questo prospetto riuscisse a realizzarsi per il papabile candidato sindaco di Avellino, "Il Moscati diventerebbe la prima struttura campana".