Rusolo: campo largo significa indistinto. Confronto sulle idee

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Giovani, quale futuro? La generazione sospesa tra lavoro, istruzione, politiche sociali e gap di genere. E’ questo il tema dell’appuntamento in programma il 3 febbraio – circolo della stampa – ore 19 organizzato dal coordinamento under 30 di Azione. A partecipare il responsabile under 30 Irpinia in Azione, Marco Pericolo, Maria Rusolo, vice segretario di Irpinia in Azione, Generoso Moccia, sindaco di Castelvetere, Giuseppe Sommese, consigliere regionale e segretario Campania in Azione, il segretario di Irpinia in Azione e il sindaco di Avellino, Gianluca Festa.
Rusolo, cosa chiedono i giovani?
Di trovare uno spazio in questa società e nella politica. Hanno voglia di partecipare, essere protagonisti. Nell’organizzare questo dibattito hanno pensato a tutto loro, hanno scelto ospiti e relatori. E hanno voluto impostare in maniera diversa la discussione. Normalmente sono gli adulti a voler fare la lezioncina. Ma questo non stimola i ragazzi. Questa volta invece loro porranno delle domande e i relatori proveranno a rispondere.
Che ruolo hanno i giovani in Azione?
Una buona parte del nostro elettorato è molto giovane, forse perché ci proponiamo di dare risposte pratiche a quelli che sono i temi a loro più cari.
Ad esempio?

Il lavoro. I giovani vogliono un lavoro per il quale hanno studiato. In realtà, parlare di politiche giovanile è diventato stucchevole, non basta. I ragazzi devono avere interesse a tutto, al mercato del lavoro ma anche alla riforma del sistema previdenziale. Non ci sono temi che sono lontani dai giovani.
Qual è la vostra posizione nei confronti del Governo Meloni?
Siamo sempre stati molto critici. Ma la nostra è una critica costruttiva e non una opposizione sterile come M5s e Pd. Ci confrontiamo sui temi. Non ci siamo tirati indietro quando c’è stato da dire che la legge di bilancio offriva troppo poco e neppure che su una riforma seria della giustizia siamo disponibili al confronto. C’è la possibilità di discutere con il governo Meloni anche se su molte cose siamo distanti. Per noi è importante la proposta, la soluzione al problema.
Come giudica la politica del Governatore De Luca nei confronti delle aree interne?
La nostra terra deve aspirare a diventare strategica e, per poterlo fare, serve una politica lungimirante che superi il cliché delle clientele e della gestione del potere per il potere. In materia di sanità, servizi pubblici, gestione della risorsa idrica, è stato fatto poco o nulla. Ho aderito ad Azione perché aveva la stessa mia visione sulla gestione dei servizi pubblici o sulla possibilità di fare interventi seri per le aree interne. Non servono cattedrali nel deserto o finanziamenti a pioggia per l’ennesima sagra della porchetta. Ai giovani serve un futuro. E invece oggi c’è una politica fatta per stagnare, per vivere il presente. Parlare di terzo mandato va al di là di ogni fantasia possibile.
Come sta amministrando Festa?
Festa ha una sua visione della città che non coincide con la mia. E’ necessario costruire una proposta alternativa, che parli di politiche culturali, di sostenibilità ambientale, che riveda il ruolo delle nuove generazioni.
Dialogate con il centrosinistra?
Da una parte abbiamo chi è convinto di essere portatore di verità assolute, dall’altro c’è chi non accetta minimamente il confronto. Mi auguro che si possa costruire un tavolo programmatico e poi decideremo chi si farà portavoce di questi interessi della comunità.
Il campo largo non vi interessa?
Siamo il terzo polo. Nel centrosinistra non c’è il campo largo ma l’indistinto. Dobbiamo capire prima che cosa si vuol fare per questa città e poi parlare di coalizione.