Corriere dell'Irpinia

Rusolo: “Una città vive di confronti non di scontri”

Una città vive e si alimenta di confronti, anche accessi sulle questioni, ma mai di scontri violenti, soprattutto se tutto avviene nel ristretto ambito dell’aula di un Consiglio Comunale. Quanto accaduto nella giornata di ieri, può senza dubbio, essere ascritta tra le peggiori pagine della politica avellinese, per assenza di contenuti, per la volgarità dei modi, per i toni più adatti ad uno Stadio, per l’assenza di valenza e di pensiero politico ed amministrativo. Le risatine, i fischi, le urla poi del pubblico, che sostiene i suoi beniamini è l’immagine emblematica di quanto la situazione civile e culturale sia davvero compromessa in città da una eterna campagna elettorale, che usa mezzi e mezzucci per allontanare dalla gente la percezione di quanto è necessario fare e di cosa sia opportuno fare per ricostruire il tessuto politico, economico ed umano della comunità. Non sembra interessare più a nessuno, tutto scorre, in una rivolta rumorosa e costante, che copre gli insulti rivolti, balbettando dal sindaco, non a chi lo ha preceduto, non alla classe dirigente che ha retto le sorti della città, ma agli Avellinesi. Dire che i cittadini hanno vissuto di espedienti, di raccomandazioni, di giochetti, e di imbrogli; dire che si sono nutriti di clientela e di collusione, non solo è un racconto parziale della realtà, ma una offesa a quel tessuto sociale fatto di uomini, donne, imprenditori, politici, associazioni, professionisti, padri e madri di famiglia che tutti i giorni si alzano e vivono con coraggio la sfida che la vita offre loro, e che vorrebbero rispetto anche per il voto e per le convinzioni politiche, ed ideologiche che professano. Esiste nelle parole del primo cittadino Avellinese, che biascica, leggendo un comunicato, evidentemente poco sentito e che certamente non è farina del suo sacco, una sorta di ghettizzazione di tutti quelli che non condividono metodi e contenuti del Grillismo. L’opposizione diviene un fastidio, un inutile esercizio di stile che può essere superato attraverso lo slogan inutile ripetuto come un mantra, in ogni occasione, attraverso lo svuotamento delle istituzioni democratiche dalle loro funzioni, attraverso l’aggressione verbale e l’offesa a mezzo social. Questo è, niente di più e niente di meno! E’ assenza di pensiero, di visione a breve ed a lungo termine, è la presunzione di qualche membro di giunta che si muove sulla sedia infastidito dalle parole dei consiglieri, che forse sfugge a qualcuno sono lì perchè espressione precisa di una volontà popolare, di una idea, di un percorso, di un mondo. Non tutto è stato rose e fiori negli ultimi decenni, ma per capirlo non abbiamo bisogno dello sbiascicante parlottare del sindaco, lo sappiamo, bene noi che ci siamo battuti da sempre per servizi più efficienti, per scuole sicure, per bilanci trasparenti, e perchè fosse il merito, in politica ed altrove unico metro di valutazione oggettiva. Le parole del primo cittadino restano vuote, e  sono solo una volgare enunciazione, dal momento che le delibere, poche a dire il vero, poste in essere sino a questo momento hanno tutta la struttura delle vecchie tattiche della prima repubblica. Peggiori della prima repubblica perchè anche prive dei criteri di forma necessari per la loro oggettiva legittimità. Un circo insomma costruito ad arte non per salvare la città, ma per destabilizzarla e farla piombare nel caos più assoluto, forse questo l’obiettivo di chi questo circo lo dirige e lo gestisce. Perchè a nessuno passi per la testa che su quella sedia ci sono seduti uomini liberi, ma solo burattini manovrati in maniera maldestra da pessimi burattinai. E noi non accetteremo mai uno scenario di questo tipo, che ha mandanti precisi, con nomi e cognomi, giacche e cravatte. “Sii mite coi miti, scaltro con gli scaltri, confidente con gli onesti, duro coi ruffiani, e impietoso con i bugiardi. Ma in tutto questo, non trascurare mai la tua stessa dignità.”

Maria Rusolo, presidente Avellino città ideale

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