“Chiediamo a San Modestino la grazia di riuscire a cantare e sorridere nelle difficoltà, ogni volta che un despota viene a imporci una legge che collide con la legge di Dio”. Lo sottolinea il vescovo Arturo Aiello nella celebrazione dedicata al santo patrono in cattedrale. “Viviamo – spiega Aiello – in un momento in cui dobbiamo fare i conti con la tendenza sempre più diffusa a lamentarsi. Il rischio è quello di fare confusione tra normale e normativo. Ma non sono la stessa cosa. Il normativo cozza con la normalità con il modo abituale con cui le persone vivono. E’ diifficile seguire Gesù, di qui l’invito a San Modestino a darci la forza di andare avanti, ad infiammare la nostra fede algida”.  Mette in guardia sul rischio di deificare nazionalismi e potere, al di sopra delle coscienze e di Dio, come testimonia purtroppo la guerra alle porte dell’Europa. E’ il sindaco Gianluca Festa a sottolineare come “Nella ricorrenza del nostro Santo Patrono e di San Valentino, voglio sottolineare il sentimento di un pieno e ritrovato amore per Avellino, dopo anni nei quali non si era più registrato questo affetto e questo senso di appartenenza. Abbiamo recuperato un intenso senso di comunità ed anche il piacere di vivere appieno la nostra città. C’ è la voglia di riprendersi, di ricominciare. Finalmente abbiamo raggiunto questo importante obiettivo, tanto agognato e ricercato dalla nostra Amministrazione”. E fin dalla mattina è stata festa nelle strade con spettacoli, concerti, visite guidate dalla chiesa di San Ciro a Corso Europa e Corso Vittorio Emanuele con i monumenti illuminati di rosso. Particolarmente apprezzate le visite ai cunicoli longobardi con l’animazione del Teatro d’Europa. In serata si è rinnovato anche il rito del falò