Santa Paolina, un progetto di accoglienza

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Santa Paolina si tinge di una svariata quantità di colori, quelli dell’integrazione che abbraccia le culture e le tradizioni più differenti. Il progetto Sprar del comune irpino, infatti, festeggia un anno di attività a sostegno di famiglie di rifugiati politici provenienti da Somalia e Nigeria, organizzando una manifestazione che offre uno spunto importante sul tema dell’accoglienza  e che si pone come un ponte di collegamento di una tradizione rurale che sta cambiando e si sta evolvendo verso nuovi scenari mondiali. “I colori dell’accoglienza” , a Santa Paolina l’8 settembre, prevede un programma nutrito ed appassionante. Si comincia con l’inaugurazione del murales della pace, realizzato dagli operatori dello Sprar in collaborazione con gli ospiti stessi del progetto, bambini e bambine di nazionalità differente uniti dalle aspettative di un mondo migliore e finalmente senza diseguaglianze. A seguire, l’esposizione di una mostra fotografica che mette in relazione gli aspetti della migrazione, quella dei nostri antenati che ai primi del Novecento emigravano verso altri stati con valige cariche di sogni, e quella che oggi coinvolge, non senza qualche problema, famiglie che arrivano in Italia con le stesse aspettative. Un momento essenziale sarà il dibattito pubblico, con interventi del sindaco di Santa Paolina Rino Ricciardelli, Don Vitaliano Della Sala vicedirettore della Caritas di Avellino, Angelo Moretti direttore della rete Piccoli Comuni del Welcome, Luca Beatrice e Maurizio Reveruzzi del Gal Partenio Consorzio, Giuseppe Silvestri presidente dell’Unpli di Avellino, ed infine gli ospiti spesso del progetto Sprar, che racconteranno le loro esperienze prima del loro ingresso in Italia. Dopo ci sarà l’apertura di stand gastronomici multietnici, che coinvolgerà le diverse comunità presenti sul territorio. Infine a concludere la giornata, il concerto di Sandro Joyeux, cantautore italo francese ed esponente dell’afro-folk n’reggae, momento di divertimento, di coinvolgimento con i ritmi della musica africana, e di riflessione su temi mai abbastanza affrontati.