Santana protagonista con Massimiliano Gallo di “Stasera, punto e a capo”: il nostro omaggio agli anni Ottanta

0
1488

Il suo Malinconico, avvocato imperfetto, lo ha consacrato come uno degli attori più amati del momento, grazie alla capacità di unire simpatia e talento. Massimiliano Gallo arriva sul palco del Partenio, sabato 12, alle 20.45 e domenica 13 novembre, alle 18, con “Stasera, punto e a capo” appuntamento inaugurale della stagione teatrale. Un itinerario tra musica e racconti da condividere con gli adolescenti di oggi e di ieri, alla scoperta di antiche consuetudini che scandivano la quotidianità, di riti e tradizioni di una volta: dal telefono con la rotella e il lucchetto che impediva le telefonate, alle musicassette da riavvolgere con la matita; dal Postalmarket al Crystal Ball, ritornato sul mercato ma che, si sa, non è più come quello di una volta. Con lui la bravissima attrice Shalana Santana, compagna nella vita di Gallo, la cantante Pina Germanà e l’ensemble diretta dal M° Mimmo Napoletano con Gianluca Mirra, Giuseppe di Colandrea, Davide Costagliola, Fabiana Sirigu. A raccontare lo spettacolo Shalana Santana

Come nasce ‘Stasera, punto e a capo?’

“L’idea da cui siamo partiti era quella di raccontare gli anni ’80 con ironia e un pizzico di malinconia. Lo spettacolo è un omaggio a ciò che eravamo, dalle musiche ai riti quotidiani, dai giocattoli di ieri ad oggetti e simboli che oggi appaiono preistoria. Anche il modo di comunicare è cambiato, soprattutto nelle relazioni tra gli adolescenti. Credo si sia perso tanto, c’era una comunanza che oggi non c’è più. I social fanno sì che siamo tutti sempre connessi ma senza riuscire a condividere realmente emozioni”

Cosa hanno rappresentato per lei gli anni ’80?

Io ero una bambina, ma ricordo i film di allora, le musiche, i giochi anche se sono brasiliana e ho ricordi legati a un immaginario e a una cultura differente. Ma certo, eravamo tutti più romantici nel modo di vivere ogni cosa, facevamo sacrifici per raggiungere ogni traguardo ma ci gustavamo tutto di più. Oggi siamo bombardati da migliaia di informazioni ma tutto arriva in maniera superficiale ed effimera”

Quanto conta la musica nello spettacolo?

E’ un ingrediente essenziale dello spettacolo. Ad affiancare me e Massimiliano Gallo sul palco cinque bravissimi musicisti, il maestro Mimmo Napoletano, Davide Costaiola, Fabiana Sirigu al violino, Gianluca Mirra alla batteria, Peppe Di Colandrea al clarino e sax e Pina Germanà, la nostra cantante. Siamo in otto in scena tra attori e musicisti e parole e musica hanno la stessa importanza nella narrazione. Anzi, canzoni e colonne sonore diventano lo strumento per ricordare gli anni ’80 in chiave diversificata ed evocare una molteplicità di emozioni e immagini nella nostra mente

Uno spettacolo per i giovani di ieri ma anche per i giovani di oggi

Si, anche mio figlio, che ha dieci anni, ha visto lo spettacolo e si è divertito tanto, soprattutto quando riproponiamo i giochi di allora, dal Subbuteo alle palline clic clac.  Giochi che oggi ci fanno sorridere. Bastava così poco per essere felici. E’ un universo sconosciuto per i giovani di oggi ma che li incuriosisce, li fa interrogare su ciò che hanno perduto e ciò che  oggi possiedono ma di cui sottovalutano l’importanza

Come è lavorare con Massimiliano Gallo?

Lavoriamo insieme da diversi anni, dopo “Resilienza” è la volta di “Stasera, punto e a capo”, siamo compagni anche nella vita ma sul lavoro ognuno rispetta lo spazio dell’altro ed è rigoroso e professionale. Ci sono delle regole da rispettare che valgono per tutti

Perché il pubblico ama tanto Massimiliano Gallo?

Perché è generoso, ha un’anima buona, è facile empatizzare con lui e con i suoi personaggi. Credo che venga fuori tutto questo, ciò che lui si porta dentro, sia negli spettacoli teatrali che a cinema o in tv

La gente sta tornando a teatro?

Per fortuna al nostro spettacolo c’è il tutto esaurito ad ogni serata, la gente ha voglia di tornare a teatro, c’è desiderio di cose belle. Dopo la paura del Covid si cominciano a riscoprire i luoghi della socialità, a partire dal teatro. Sono molto curiosa di confrontarmi con il pubblico irpino. Non sono mai stata ad Avellino ma so bene che qui in Campania gli spettatori sono molto esigenti e competenti. Sono sicura che l’accoglienza sarà splendida