Sassoli, Sardo: portare avanti la sua idea di Europa. Piero De Luca: il governo non sprechi le risorse del Pnrr

La commozione del fratello Filippo: conosceva la differenza tra politici e statisti. Sulla piattaforma logistica: si rispetti il progetto iniziale

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Ripartire dall’idea di un’Europa democratica e dalla sfida del Pnrr. E’ il senso del confronto dedicato a David Sassoli, promosso dall’associazione “Democrazia Compiuta”, tenutosi questo pomeriggio al Carcere Borbonico. E’ Ilaria Di Gaeta di Democrazia Compiuta a introdurre l’incontro sottolineando la volontà di elevare la qualità del dibattito culturale e politico, partendo dalla tradizione cattolica incarnata da un protagonista come David Sassoli. “Una lezione che si carica di un valore forte  in un tempo in cui aumentano le povertà, di qui la necessità di costruire un’economia collaborativa, una cultura della condivisione per ristabilire equità. E’ necessario ripartire da un saldo impegno etico che restituisca speranza”.

E’ quindi Di Gaeta a leggere la relazione di Francesco Barra, presidente onorario di Democrazia Compiuta, che pone l’accento sul contributo offerto da Sassoli alla conoscenza delle istituzioni europee “I suoi discorsi muovono dalla sua formazione cattolica ma diventano occasione di rielaborazione degli ideali dei padri. Punto di partenza il laboratorio politico rappresentato dalla Firenze del dopoguerra attraversata da personaggi come La Pira. Sarà, poi, il 2009 a permetterci di scoprire la sua dimensione di politico con la candidatura al parlamento europeo. La sua sfida sarà quella di rifondare  l’idea di Europa, perchè smetta di essere una semplice  banca per diventare esempio di unità politica. Così anche nel momento difficile del Covid, Sassoli ha garantito che la casa della democrazia europea restasse sempre aperta”

Il giornalista Andrea Covotta ricorda le battaglie sindacali condivise e quell’ultimo incontro proprio ad Avellino il 3 dicembre del 2018 “Ci accomunavano le stesse radici culturali legate al cattolicesimo democratico”. E accosta la figura di Sassoli a quella di Moro “Le parole che aveva scritto per Moro sottolineando la capacità di dialogare con gli avversari e l’insoddisfazione costante che scaturisce dalla politica sembrano raccontare anche lui. David è stato il miglior erede di quei maestri”

Enzo De Luca, presidente dell’Osservatorio regionale sui rifiuti, spiega come “l’unica prospettiva possibile restino i partiti, chiamati a rispettare le proprie radici e gli elettori, a recuperare il rapporto con la cultura con coraggio e coerenza, a cercare la coesione e non la divisione. Con David c’era un rapporto di grande amicizia e affetto, una frequentazione costante a partire dagli appuntamenti di Cortona dove ci ritrovavamo sempre”

E’ l’onorevole Piero De Luca a sottolineare come si “avverta oggi l’esigenze di un’Europa unita che protegga i cittadini, le imprese e i giovani, nel segno di quello stesso spirito che ne favorì la nascita all’indomani della seconda guerra mondiale. L’aggressione della Russia all’Ucraina, il tema del rilancio degli Stati dopo la pandemia sottolineano la necessità di rilanciare l’idea di Europa, a partire dalla sfida del Pnrr, fondato sulle risorse Next Generation che David ha contribuito a creare. Si tratta di un’opportunità rivolta innazitutto al Sud e alla coesione dell’Europa. La speranza è che il governo proceda ad attuarlo quanti prima e non cerchi di insabbiarlo. L’impressione, invece, è che avverta un senso di fastidio e di resa nei confronti di queste risorse da spendere. Poichè sarebbe il Sud a pagarne il prezzo più alto”. Ricorda come  l’Europa debba portare avanti il percorso di integrazione, continuando ad essere un faro per le democrazie “Se ci siamo salvati nella difficile stagione della pandemia è perchè abbiamo capito che dovevamo andare avanti uniti, come ha testimoniato la politica europea in fatto di sanità con l’acquisto congiunto dei vaccini”. Ribadisce come “l’Europa sia l’unica risposta ai problemi del nostro tempo, ma c’è bisogno di maggiore coesione in relazione alle politiche energetiche e alla politica estera, così come di un maggiore protagonismo negli scenari internazionali” Inevitabile il riferimento, a margine dell’incontro, alla piattaforma logistica “Dovremmo innanzitutto attuare il progetto inserito nel Pnrr, che prevde la realizzazione di infrastrutture con i 26 milioni di euro già stanziati. L’idea di non attuarlo perchè ne servono altre è inaccettabile, si proceda, dunque, con il lavoro da parte di Rfi e del ministero dei trasporti. In settimana è in programma un incontro col Ministero e rappresentanti istituzionali perchè siano ascoltate le istanze dei territori. Abbiamo presentato anche un’interrogazione parlamentare. Non possiamo perdere infrastrutture che garantirebbero sviluppo e occupazione, insieme ad altri parlamentari del Pd e di 5 stelle stiamo lavorando perchè quest’opera si realizzi nei tempi previsti, senza scaricare responsabilità su altri soggetti, penalizzando il Sud”

Si dice soddisfatto degli esiti del ballottaggio “Il Partito democratico regge, ha vinto in numerori comuni campani, da Campagna a Marano a Torre del Greco, dobbiamo puntare sul lavoro quotidiano, per opporci a un governo che rischia di farci perdere un’occasione di sviluppo decisiva come il Pnrr. E’ chiaro che esiste una classe dirigente sul territorio che produce risultati riconosciuti dalle persone ma questi risultati sono anche il frutto di un’unità d’intenti di tutto il centrosinistra”. Quanto all’astensionismo “sta diventando un dato strutturale drammatico, espressione del disorientamento dei cittadini. Di qui la necessità di fare di più da parte di tutti per cambiare la realtà. La politica ha bisogno di azioni coraggiose come quelle che portava avanti David”

Il fratello Filippo Sassoli ricorda il grande affetto nei confronti dell’uomo e i  tanti riconoscimenti ottenuti in questi mesi nei confronti della sua azione politica. “Gli hanno intitolato premi, hanno inaugurato panchine nel suo nome. A caratterizzare la sua azione è stata la condivisione di un’idea di Europa basata su una rete di relazioni. Portare avanti questa idea è un impegno forte e profondo da continuare”. Spiega come “David era consapevole della distinzione tra politici e statisti. I primi pensano alle elezioni, i secondi alle generazioni future”. E cita le parole di Berlinguer “che nel 1980 ribadiva la necessità di una cultura che pensasse l’Europa come artefice di pace. Sono ancora queste le radici per pensare il nuovo”

E’ Claudio Sardo, curatore del volume  “La saggezza e l’audacia”, che riunisce gli interventi di David Sassoli nel corso del suo mandato da presidente dell’Unione Europea, a sofferemarsi sulla lezione di David “Pochi hanno colto la profondità del suo messaggio che si è affinato negli anni, le battaglie politiche da lui condotte che hanno rappresentato una  vera svolta in un tempo in cui cresceva lo squilibrio in Europa tra i paesi con maggiore e minore debito. La politica di solidarietà sul tema sanitario, nella stagione della pandemia, è stata una rivoluzione e David ne è stato un protagonista, garantendo che i provvedimenti diventassero immediatamente operativi e che il Parlamento potesse votare, anche  distanza. Oggi quella dell’Europa è una partita ancora tutta da giocare”. Charisce l’originalità del suo pensiero rispetto a quella dei padri fondatori dell’Europa “Era consapevole del legame forte  tra uguaglianza sociale e democrazia e di come il tema ecologico e quello sociale fossero inscindibili”.  Immaginava la costruzione di una nuova cultura politica “nell’apertura del pensiero socialista al pensiero religioso e dunque alla dimensione integrale dell’uomo”. Al tempo stesso aveva compreso che per una politica democratica “concretezza e dimensione ideale debbano restare unite, se la politica rinuncia alla concretezza diventa demagogia, se perde l’ideale si riduce a lotta di potere. C’è bisogno di una Europa che riesca a conciliare pace e libertà”