Scarcerato venditore ambulante condannato per violenza sessuale

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E’ quanto disposto dal Gip del Tribunale di Salerno, Dott.ssa Albarano, al termine del giudizio abbreviato, svoltosi pochi giorni or sono nei confronti del venditore ambulante S.B., trentenne, di origine indiana, ma da anni residente in Italia, precisamente ad Avellino.

I fatti risalgono al 10 Agosto dell’anno scorso allorquando sul treno regionale che collega Sapri a Napoli, all’altezza della stazione ferroviaria di Agropoli, veniva notato a bordo del convoglio un giovane indiano con il volto completamente coperto di sangue in quanto, a suo dire, era stato aggredito da ignoti nel corso della trascorsa notte in Vallo della Lucania.

Veniva quindi allertata sia la Polizia Ferroviaria che il 118 che, nel giro di pochi minuti, sopraggiungeva nell’anzidetta stazione ferroviaria. I sanitari subito constatavano la gravità della situazione dal momento che il giovane indiano presentava una vistosa ferita, sanguinante, all’altezza dell’arcata sopraccigliare destra e l’occhio destro completamente tumefatto.

Si disponeva pertanto l’immediato trasporto presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Battipaglia. Ivi giunti, S.B. veniva immediatamente sottoposto ad un piccolo intervento di suturazione della ferita all’arcata sopraccigliare. Terminato l’intervento, dopo pochi minuti si sentivano delle urla femminili provenire dall’ambulatorio ove il giovane era stato medicato.

Gli agenti della Polizia Ferroviaria, che avevano scortato l’indiano al Pronto Soccorso, entravano immediatamente nella stanza e trovavano il venditore ambulante ancora avvinghiato alla dottoressa che lo aveva appena medicato, la quale cercava disperatamente di divincolarsi, dichiarando che pochi istanti prima l’uomo, all’improvviso, si era lanciato contro di lei ed aveva iniziato a baciarla in bocca ed a toccarla.

Gli Agenti di P.G. ponevano quindi fine allo scellerato gesto iniziando a raccogliere la denuncia del medico che aveva subito l’aggressione. Dopo pochi minuti, lo straniero cercava di ripetere il suo gesto. Infatti, mentre era vigilato all’interno dell’ambulatorio, in modo del tutto repentino ed inspiegabile si alzava dalla sedia dove era seduto scagliandosi addosso ad un Assistente Capo della Polizia Ferroviaria, cingendola con le braccia nel tentativo di baciarla, cosa non riuscita solo grazie alla reazione della stessa poliziotta ed all’intervento degli altri suoi colleghi e della Guardia Giurata presente nell’Ospedale.

Questi ultimi afferravano l’uomo per le braccia spingendolo e bloccandolo su di una vicina lettiga dove veniva ammanettato con le mani dietro alla schiena. Nonostante ciò, l’uomo si alzava in piedi e lanciandosi con la testa bassa verso gli Agenti, colpiva uno di loro facendolo cadere a terra.

Il giovane, una volta usciti dall’ambulatorio, avrebbe aggredito gli agenti di P.G., nonostante fosse ammanettato, colpiva con la testa la porta dell’Ufficio del capo sala, danneggiandola.

Condotto al locale Commissariato di P.S. per essere sottoposto a rilievi fotodattiloscopici, emergeva che il trentenne aveva diversi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e rapina, nonché era destinatario di diversi provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale, l’ultimo dei quali emesso dal Questore di Salerno proprio nella giornata antecedente ai fatti.

S.B. veniva quindi tradotto prima nel carcere di Salerno e poi in quello di Secondigliano, munito di apposito reparto per i detenuti accusati di reati sessuali. Gravissime le accuse mosse dalla Procura di Salerno nei suoi confronti, che vanno dalla violenza sessuale consumata (commessa nei confronti del medico) a quella tentata (commessa nei confronti dell’Agente di P.G.), dalla resistenza a pubblico ufficiale alle lesioni personali ed al danneggiamento.

Al termine del giudizio abbreviato, S.B., difeso dal suo avvocato di fiducia, il penalista Rolando Iorio, è stato condannato alla pena di anni 2 e mesi 2 di reclusione, riportando una condanna notevolmente inferiore a quella richiesta dal Pubblico Ministero, Dott. Maurizio Cardea.

In particolare, in accoglimento della tesi difensiva, al giovane imputato è stata riconosciuta, in riferimento alla accusa di violenza sessuale, l’attenuante della minore gravità, ritenuta prevalente anche sulla contestata recidiva.

Ad S.B., inoltre, a seguito di istanza difensiva, è stata revocata anche la misura cautelare, ragion per cui il trentenne indiano è stato rimesso immediatamente in libertà.