Scomparsi in Messico: “I nostri familiari venduti per 43 euro”

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Nella sua casa di Napoli Daniele Russo mostra la foto di suo padre Raffaele, uno dei tre italiani scomparsi in Messico. Tre italiani sono scomparsi a Tecaltitlan, una cittadina a 700 km da Città del Messico dove facevano i venditori ambulanti. La denuncia arriva da una famiglia napoletana che non ha più notizie dei familiari da 18 giorni. Gli scomparsi sono il 60enne Raffaele Russo, suo figlio 25enne Antonio e suo nipote 29enne Vincenzo Cimmino. La Farnesina sta seguendo il caso ma il portavoce della famiglia dice che "nessuna istituzione ci ha ancora contattati". La procura di Roma ha aperto un fascicolo d'indagine. ANSA

“I nostri familiari sono stati venduti per 43 euro ad una banda di criminali, poco più di 14 euro a persona… Siamo arrabbiatissimi. Le autorità italiane si muovano per tentare di capire cosa sia avvenuto. Noi speriamo siano ancora vivi”. Così all’ANSA Gino Bergamè, portavoce della famiglia napoletana Russo, che non ha notizie di Raffaele e del figlio Antonio oltre che del nipote Vincenzo Cimmino dal 31 gennaio scorso quando sono scomparsi in Messico nello Stato di Jalisco.