Scomparsa Mimì Manzo, il figlio Francesco: “Sono fiducioso. Siamo al termine di questa storia”

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Scomparsa Mimì Manzo, continuano le indagini sul giallo di Prata. Francesco Manzo, figlio dell’anziano scomparso a gennaio del 2021, è stato ascoltato  oggi presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino  Tra le persone informate sui fatti convocate negli uffici della via Brigata c’è proprio Francesco insieme a sua sorella Romina e ad altre quattro persone.

“Esco dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino dopo un lungo interrogatorio. Sono contento di stare qui, anche perché ho sempre detto tutta la verità e non ho nulla da nascondere.” Non è stato possibile rappresentare nel dettaglio cosa abbiano chiesto i militari al giovane, a causa delle esigenze di segretezza investigativa. Tuttavia, Francesco ha confermato che ancora una volta gli orari  di quella  serata di gennaio  del 2021 sono stati al centro dell’interrogatorio davanti ai militari dell’Arma.

“Siamo al termine,” aggiunge Francesco, sollevato dall’esame a cui si è appena sottoposto, anche se ammette che “non ce la facciamo più, sia io che mia sorella, ma lo faccio per mio padre; vogliamo tutta la verità.” E alla domanda sei suoi amici conoscano la verità lui risponde  senza remore.  “Il vero appello lo devono fare loro dicendo tutta la verità; inutile girarci intorno”.

Intanto c’è attesa per gli esiti delle tracce di dna estratte dalla vettura T-Roc repertata nel luglio 2022 dai Carabinieri del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Roma. Dopo l’isolamento delle possibili tracce di DNA, occorreranno 30 giorni per determinare se il sangue rilevato appartenga effettivamente a Mimì Manzo. In un secondo momento il Dna acquisito dalla traccia ematica verrà confrontato con quello dei familiari di Mimì, il 72enne di cui si sono perse le tracce la sera del compleanno di sua figlia Romina. La traccia di sangue fu repertata nel luglio del 2022 dai carabinieri del nucleo speciale sulla T-Roc. La vettura fu sequestrata a gennaio del 2022. Gli accertamenti, con la presenza anche dei periti di parte, furono eseguiti presso la sede del comando provinciale dei Carabinieri. Gli avvisi sono stati notificati a dicembre alle persone offese, ovvero ai familiari di Mimì Manzo e ai quattro indagati dalla Procura di Avellino per il caso di Prata.

Le persone coinvolte sono la figlia dello scomparso, Manzo Romina, indagata per false informazioni al pm e sequestro di persona, difesa dall’avvocato Federica Renna; Loredana Scannelli, indagata per false informazioni al pm e favoreggiamento, difesa dall’avvocato Rolando Iorio; sua madre, Lepore Pasqualina, indagata per favoreggiamento e difesa dall’avvocato Rolando Iorio; Alfonso Russo, indagato per favoreggiamento e difeso dagli avvocati Palmira Nigro e Dario Cierzo. La sorella dello scomparso, Lucia Manzo, è rappresentata dall’avvocato Nicodemo Gentile. Gli accertamenti attesi potrebbero rafforzare le ipotesi degli investigatori, i Carabinieri della Sezione Operativa di Avellino, che hanno condotto negli ultimi mesi una serie di indagini, inclusi interrogatori e raccolta di informazioni sommarie, per fare luce sulla serata dell’otto gennaio del 2021 e scoprire la verità sulla scomparsa di Manzo.