Scuola “Cocchia”: si verifichino le reali condizioni della struttura, il pericolo c’è, non è allarmismo ma responsabilità

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Senza voler correre il rischio di creare allarmismo, è altrettanto vero che c’è necessità di rendere informazioni chiare e corrispondenti alla varietà. Ancora di più, come nel caso dell’Istituto Scolastico di Avellino "Enrico Cocchia", struttura che ospita quasi 900 alunni.

Ebbene, carte alla mano, come ha sottolineato il direttore del "Quotidiano del Sud" Gianni Festa nel corso della nota andata in onda nel tg di IrpiniaTv, la scuola di via Tuoro Cappuccini non è stata oggetto di lavori relativi al potenziamento delle misure antisismiche.
Uno studio realizzato nel 2003 e consegnato al Comune di Avellino, dice chiaramente che la "Cocchia" necessità di essere messa in condizioni antisismiche.
Solo nel 2005, due anni dopo, verrà realizzato un progetto relativo esclusivamente all’adeguamento statico. Ma da 2005 al 2016, a distanza di oltre dieci anni nulla è cambiato.
Che quella scuola non debba aprire le sue porte agli alunni, del resto, è parere anche del Provveditore agli Studi di Avellino, la dottoressa Rosa Grano.

Eppure la dirigente scolastica, dottoressa mauriello, si affanna ad affermare che la struttura è sicura e può ospitare i suoi 870 alunni.
La dirigente si sarebbe spinta anche oltre, affermando che il caso è stato sollevato solo per "gelosie".
"Ma che significa?", domanda il direttore Festa ricordando come bisogna sempre agire con responsabilità e non sottovalutare rischi in un territorio, come quello irpino, dove- con tutti gli scongiuri del caso- il rischio terremoto non è certo un’utopia.
Dello stesso avviso anche l’ingegnere avellinese Gerardo Troncone, che invita a non confondere gli interventi di rafforzamento della struttura con quelli antisismici che non sono mai stati realizzati.
"L’edificio era è resta vulnerabile", afferma senza timore di essere smentiti l’ingegnere.

Di qui la proposta del direttore Festa di realizzare nell’immediato una superperizia, con tecnici esperti del settore e non solo quelli comunali.
Magari quello studio dirà che l’Enrico Cocchia è scuola sicura. Ma meglio essere certi che scongiurare un pericolo devastante.