“Se la trattativa con Seri andasse in porto, pronti a mobilitarci”, l’IIA rischia la privatizzazione

I sindacati pronti alle barricate se dovesse concretizzarsi il passaggio al gruppo dell'amministratore delegato Vittorio Civitillo

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“Sembrerebbe che sia stato definito l’accordo di cessione delle quote di Leonardo a Civitillo. Parliamo del 28% della società Industria Italiana Autobus. Questo diventa un elemento che allontana la cessione ad altri imprenditori come Gruppioni e Stirpe”.

Difficile capire quale sarà il futuro dell’Industria Italiana Autobus, ma dalle parole del segretario generale della Fismic, Giuseppe Zaolino, si paventerebbe la soluzione che tutti stanno cercando di scongiurare: la privatizzazione.

Sì, perché le trattative tra Leonardo – principale partner pubblico insieme a Invitalia – e il gruppo Seri – di cui Vittorio Civitillo è amministratore delegato – sembrerebbero poter andare in porto. Nel caso dovesse concretizzarsi questo scenario, resta da capire come si comporteranno gli altri azionisti, da Invitalia a Karsan.

Sul tavolo ci sono due manifestazioni di interesse. La prima, prevede l’acquisizione dell’80% delle quote da parte di imprenditori che fanno capo al presidente del gruppo Sira, Valerio Gruppioni, a cui si affianca il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe. Resterebbe Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – e non ci sarebbe Leonardo.

Un’offerta importante, poiché Gruppioni ha esperienza nel settore di produzione dei bus – con la Sitcar – e avrebbe già redatto un progetto per la IIA.

Mentre la seconda manifestazione d’interesse è arrivata, appunto, dal gruppo Seri, pronto ad acquisire l’intero pacchetto societario, escludendo qualsiasi partecipazione pubblica. Una strada vista con diffidenza da molti, sia dagli altri imprenditori interessati, dagli altri azionisti e anche dalle sigle sindacali irpine.

Il gruppo dell’ad Civitillo ha anticipato la concorrenza con Leonardo che preme per uscire dalla società dell’azienda di Flumeri.

“Come sindacato unitario – continua Zaolino – stiamo per passare all’attacco. Dopo aver avanzato diverse richieste al governo, ed essere stati più volte ignorati, in una riunione unitaria abbiamo stabilito un cronoprogramma: venerdì ci sarà una riunione presso la sede della Cgil alla quale parteciperanno i segretari provinciali dei metalmeccanici e i segretari generali delle organizzazioni confederate. Inoltre, prevediamo di richiedere per lunedì un’assemblea nello stabilimento. Iniziamo a suonare i tamburi di guerra”.

“La privatizzazione non è praticabile, sia da parte di Gruppioni e gli altri, ma soprattutto da parte sindacale” osserva Zaolino, che aggiunge “se queste indiscrezioni dovessero essere confermate, tutti devono sapere, compresa la Meloni e il ministro Urso che siamo pronti a fare le barricate. Chiameremo alla lotta i sindaci, i parlamentari”.

Intanto le principali sigle sindacali irpine continuano ad attendere la convocazione di un tavolo presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’atteggiamento del governo, fino ad oggi, non lascia sperare nulla di buono.