Sfiducia al sindaco, la capigruppo boccia l’ordine del giorno dei dissidenti: nella sua formulazione l’atto è inammissibile

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"Evitiamo di caricare il Consiglio comunale di lunedì 5 settembre di una forza che non ha. Il documento presentato dagli 8 consiglieri di maggioranza non è una mozione di sfiducia, ma un elemento di valutazione rispetto all’operato dell’amministrazione Foti".

Così il consigliere di minoranza Giancarlo Giordano a margine della conferenza dei capigruppo tenutasi questa mattina Palazzo di città.

All’ordine del giorno, proprio la modifica di alcuni dettagli insiti nell’ordine del giorno che porranno all’attenzione del Consiglio comunale otto consiglieri della maggioranza, già firmatari del documento.

Se Gianluca Festa, cuore pulsante e mente dell’atto di "sfiducia", parla di un documento che porta in sé un "Giudizio convinto, definitivo e irrimediabile che necessita di porre fine all’esperienza nefasta, disastrosa di Foti", i consiglieri di minoranza presenti alla capigruppo, invitano alla cautela e sembrano non converge in quella che vedono più come una resa dei conti all’interno del Pd, piuttosto che un atto forte verso la città e la sua "salvezza".
"La forma conta- torna a dire Giordano-e oltre alle valutazioni del documento in sé, è il sindaco che dovrebbe prendere atto, come noi della minoranza diciamo da tempo, che non ha più le condizioni per andare avanti, senza aprire sottobanco nuovi mercati e mercatini".

Il dato rilevante, dunque, non è tanto il documento in sé, bensì otto firme che, per Giordano, "mettono oggettivamente il sindaco in minoranza".

Se il consigliere Udc Alberto Bilotta osserva il corso degli eventi ma non palesa la posizione che assumerà il gruppo che presiede in Consiglio, il capogruppo dell’opposizione Costantino Preziosi, al pari di Giordano, vede l’ordine del giorno dei consiglieri di maggioranza come una valutazione, certamente negativa, dell’operato del sindaco ma non un vero atto di sfiducia.
Infine da parte di Preziosi la nuova precisazione rispetto alla sua posizione politica "resto fermamente all’opposizione", dopo la notizia diffusa da un organo di stampa circa il presunto passaggio dell’avvocato al Partito Democratico. Circostanza che Preziosi smentisce seccamente.

Sullo sfondo la ferma convinzione di Festa che l’assise di lunedì sancirà la fine dell’esperienza amministrativa di Paolo Foti.

In aula si procederà per votazione nominale sull’ordine del giorno (almeno queste le intenzioni del consigliere di "Davvero"). "Se poi qualcuno non volesse votare- avverte in conclusione riferendosi sia ai consiglieri del gruppo di maggioranza "Irpinia di Base" Ambrosone e Montanile che all’opposizione, dovrà poi spiegarlo alla città".

Sullo sfondo anche il parere negativo del vicesegretario generale dopo i avori di Commissione, dottoressa Giovanna Muollo, che nel documento finale scrive che "l’ordine del giorno in questione sia ammissibile solo relativamente alla valutazione politica dell’attività svolta e della conseguente formulazione di un giudizio, ma inammissibile limitatamente all’impegno di sfiduciare il sindaco".