Silvia Scola a Trevico: un premio intitolato a mio padre? Serve programmazione. Coinvolgiamo i giovani

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E’ stata Silvia Scola a chiarire con forza la sua idea sulla possibilità di dare continuità al premio promosso dal Comune di Avellino e intitolato al padre Ettore. Una riflessione snodatasi nel corso del confronto tenutosi a Trevico con il critico Paolo Speranza e con Marianna Calabrese, presidente di Irpinia Mia. Silvia ha ricordato il legame forte con l’Irpinia, a partire dalla presentazione del volume scritto insieme alla sorella Paola “Chiamiamo il Babbo”. Un appuntamento promosso per ricordare i cinquant’anni del film di Ettore Scola Trevico-Torino-Viaggio nel Fiat Nam, racconto del drammatico fenomeno dell’emigrazione.

Incalzata sul premio Scola voluto dall’amministrazione comunale per riapire l’Eliseo alla città, Silvia Scola non usa mezzi termini “Ho apprezzato l’idea del Comune di Avellino di dedicare un premio a mio padre ma è chiaro che per dare continuità alla rassegna è necessario non solo partire dalla memoria ma coinvolgere i giovani del territorio attraverso masterclass e laboratori, raccontare il cinema di mio padre anche attraverso la proiezione di suoi film. Il premio può essere una semplice passerella dedicata ad attori e registi. E’ evidente che il luogo da cui deve partire questo festival è Trevico, il premio deve trovare le sue radici sul territorio ma possiamo immaginare che sia itinerante e abbracci anche il capoluogo. Serve una programmazione attenta”. Paolo Speranza lancia, invece, l’idea del restauro del film “Trevico-Torino” che potrebbe essere sposata dal Comune di Avellino.

Domani, alle 10.30, la sceneggiatrice Silvia Scola continuerà il suo tour in Irpinia presso la scuola secondaria di 1°grado “Covotta” in piazza Dante ad Ariano Irpino per inaugurare la saletta cinematografica intitolata al padre. A confrontarsi con Silvia Scola Marta Rizzo, ricercatrice storica del cinema. Modererà Maria Carmela Grasso.