Sirpress, Scarpa: “Tra questi ci sono lavoratori che non riescono a pagare le bollette”

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Si è tenuto oggi presso la sede di Confindustria Avellino, il previsto
incontro tra la Sirpress Srl di Nusco, le OO.SS. e la RSU. Nel corso
dell’incontro, la Direzione aziendale ha manifestato ampia disponibilità al
confronto, ribadendo la volontà di salvaguardare il giusto equilibrio tra
l’esigenza di immettere giovani per garantire il futuro dell’azienda in una
prospettiva di medio termine, e quella di continuare ad assorbire i
lavoratori ex Almec che non hanno ancora trovato una collocazione. Dopo una
lunga discussione non è stato possibile raggiungere un accordo per la
posizione intransigente della Fiom-Cgil che ha preteso l’immediato
inserimento di 27 lavoratori ex Almec, quelli che hanno partecipato alle
proteste, a prescindere dalle professionalità richieste, e dalle parimenti
condizioni di disagio di altri lavoratori ex Almec. Questa posizione è
stata ritenuta assolutamente inaccettabile dall’Azienda perché fortemente
discriminatoria nei confronti dei restanti ex 113 lavoratori ex Almec, e
perché ostile rispetto all’assunzione di giovani, considerata strategica
per il prosieguo dell’attività aziendale. Inoltre la Direzione Aziendale ha
confermato che le possibilità di nuova occupazione sono legate ad un
programma di investimenti che vede la partecipazione di SIRPRESS ad un
contratto di sviluppo, in corso di istruttoria, denominato “Automotive
Future”. “Pertanto – afferma Confindustria Avellino – nella prospettiva dei
nuovi investimenti ed in un contesto di gradualità, l’azienda continuerà a
prestare la massima attenzione ai lavoratori ex Almec, rimasti privi di
ammortizzatori sociali, ritenuto un impegno morale indipendentemente dalle
richieste del sindacato, pur non essendovi vincoli od obblighi in tal
senso. L’azienda, nostro tramite, intende precisare che in ogni caso resta
disponibile al dialogo, a condizione che vengano superate le pregiudiziali
poste dalla Fiom nell’incontro odierno e che rientrino le forme di protesta
scomposte ed intimidatorie nonché le dichiarazioni lesive della reputazione
e della dignità dell’azienda e dei suoi rappresentanti”. Duro il commento
del segretario Fiom-Cgil Sergio Scarpa: “La questione è inquietante e
l’incontro si è concluso con la richiesta di abbassare i toni. La Fiom
vuole il reintegro, ma l’azienda sembra non intenzionata a ricollocare
trenta lavoratori, che sono quelli che hanno fatto la lotta e sono stati in
sit-in davanti alla fabbrica. Tra questi ci sono lavoratori che non
riescono a pagare le bollette, ma l’azienda ha deciso di assumere nuovi
lavoratori. Ci sono sostanzialmente due motivi per cui non vuole il
reintegro: uno è perché se assume giovani ci sono sgravi fiscali e due
perché non ritiene idonei gli ex almec. Il mio auspicio è quello di non
portare alla disperazione questi lavoratori e agli altri dico che la Fiom
fa le cose alla luce del sole, mentre probabilmente alcuni sono abituati a
guardare il proprio orticello”.