Sisma, la Cgil chiama al confronto. Pelullo: è mancata una visione dei territori

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“E’ mancata una visione di sviluppo. Tante  le occasioni mancate ma è ancora possibile rimediare ad alcuni errori”. A sottolinearlo Agostino Pelullo nel corso del confronto promosso dalla Cgil, a partire dal suo volume “Occasioni mancate”. A confrontarsi con l’autore e il segretario Franco Fiorellisi, Carmine Nardone, presidente id Futuridea, Mimmo Limongiello, presidente Auser Avellino, Andrea Amendola, presidente Ires Campania. A coordinare i lavori Erika Picariello, segretario generale Flc Cgil di Avellino. “ Sono partito da Bisaccia – prosegue Pelullo – metafora di ciò che è accaduto nel dopo sisma. Bisaccia era un comune relativamente terremotato, senza nessun morto o crolli. Malgrado ciò ha ricevuto centinaia di miliardi di lire, in nome di quella che è stata definita l’economia della catastrofe, la spesa pubblica come bene in sè. E’ stato un errore commesso da quella classe politica che ha occupato ruoli di potere, incapace di guardare alle esigenze dei territori. L’agricoltura che poteva rappresentare  l’occasione per far rientrare tanti giovani mentre è stata dimenticata. Penso ancora al centro storico di Bisaccia, distrutto in nome di interessi  e dalla mediocrità della classe dirigente. Aziende del Friuli e del Trentino si sono spartite una torta senza fare affari e senza badare alla qualità della ricostruzione. Altra questione è quella dell’eolico, che può inserirsi in un meccanismo virtuoso per costruire grandi assi sulla Napoli Bari. Sono convinto che alcune delle idee di cui parlo nel libro potrebbero servire per il futuro”. Nardone sottolinea come il volume “solleciti interrogativi importanti del passato ma utili per il presente se si pensa al riuso dei centri storici e ai siti industriali abbandonati. Il contesto non è dei migliori, il settimo censimento dell’agricoltura evidenzia come manchi il ricambio generazionale, le procedure per affidare la terra ai giovani terre  sono complicate. E’ un tempo difficile non bisogna smettere di combattere”. Amendola chiarisce come “solo dopo 42 anni è stato raggiunto l’obiettivo in termini di occupazione programmato all’inizio del processo di industrializzazione nelle aree dell’articolo 32, quasi esclusivamente in quelle di Morra e di Sant’Angelo. Penso al dibattito sulle arre industriali che si è concluso con scelte rivelatesi fallimentari. Ci sono stati dei chiari errori politici senza che nessuno se ne assumesse responsabilità alcuna. ”